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Venezia 81: fuori concorso il film di Kiyoshi Kurosawa

Fuori Concorso, chissà perché, arriva il nuovo lavoro di Kiyoshi Kurosawa, uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo che torna al Lido dopo aver vinto il Leone d’argento con Wife of a Spy nel 2020.

Cloud racconta di Ryōsuke Yoshii, un giovane che lavora in una piccola fabbrica e fa qualche soldo in più come rivenditore online. Tratta attrezzatura medica, borsette, oggettistica… Tutto ciò che può rivendere online per ricavarne un profitto. Compri al ribasso, vendi al rialzo: tutto qui. Muraoka, che gli ha insegnato i trucchi del mestiere quando erano compagni ai tempi del college, gli fa una proposta potenzialmente redditizia, ma lui rifiuta e continua con la sua discutibile attività. Si fida solo del suo conto in banca che continua ad aumentare. Rifiuta categoricamente anche una promozione e si dimette all’improvviso dopo tre anni di lavoro. L’uomo si isola sempre di più nel suo schema di profitto, finché non iniziano a capitargli una serie di strani eventi: una finestra rotta, veicoli sospetti nelle vicinanze, malignità online. Tutto l’odio raccolto nel tempo gli esploderà contro.

Il film riprende temi cari al regista giapponese: è un film sulla paranoia, sul mostro malvagio che è in agguato dentro gli esseri umani. Il protagonista è infatti un uomo mediocre che, attraverso piccoli maneggi per fare soldi, cerca di ottenere un minimo vantaggio sugli altri. Attira così incautamente l’ira di chi lo circonda e alla fine si ritrova coinvolto in una battaglia mortale in cui c’è in gioco la sua vita.
Cloud porta all’estremo le ambiguità e la complessità delle relazioni tra gli uomini che crescono e si intensificano fino al punto di “uccidere o farsi uccidere” in una lotta all’ultimo sangue. Kurosawa usa internet come dispositivo che amplifica piccole distorsioni nella mente umana, racconta egli stesso che “negli angoli oscuri del Giappone di oggi si verificano a volte episodi violenti senza motivo apparente. Quando si indaga sulle cause diventa chiaro che esiste una sorta di sistema attraverso il quale piccoli rancori e frustrazioni si accumulano e si ingigantiscono a causa di internet”. Incuriosito da questo tipo di fenomeno, ha costruito un film d’azione in cui profitto e vendetta si sovrappongono e si amplificano, mettendo in moto atti di violenza apparentemente insensata e cruenta. Cloud è un letterale lungo viaggio verso l’inferno, con una partenza lenta e con piccoli segni che portano alla spirale di violenza finale. È un film che ci dimostra come l’avidità umana, unita alla tecnologia, ci disumanizza e ci fa tornare allo stato primitivo. Un film importante sul mondo in cui ci stiamo immergendo sempre di più giorno dopo giorno.

da Venezia, Claudio Casazza

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