Il Venice Days Award per il miglior film della selezione ufficiale delle Giornate degli Autori 2016 è stato assegnato a The War Show di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon. La Giuria presieduta da Bruce LaBruce e composta dai giovani europei del programma 28 Times Cinema ha assegnato il premio con la seguente motivazione:
“The War Show ha provocato una reazione fortissima da parte della giuria. Siamo rimasti immediatamente colpiti dal significato e dall’urgenza del film, apprezzandone al contempo l’approccio cinematografico coraggioso e innovativo. Ci siamo chiesti se questo documentario straziante dovesse essere considerato insieme al resto della selezione delle Giornate degli Autori, composta da film di finzione, e abbiamo convenuto che The War Show non solamente fa appello alla nostra coscienza ma si distingue per i suoi meriti cinematografici, che lo rendono un’opera autentica e straordinaria. The War Show è un film di grande attualità che punta i riflettori su un conflitto tuttora in corso troppo spesso ignorato o mal rappresentato dai media. Crediamo fermamente che si tratti di un film che ciascuno di noi dovrebbe vedere.”
La regista Obaidah Zytoon, che non ha potuto presenziare alla cerimonia di premiazione, ha voluto inviare alle Giornate degli Autori e al pubblico di Venezia questo messaggio:
“Questo è un momento molto importante per The War Show. Una storia drammatica raccontata da un gruppo di amici durante un preciso momento storico. Un viaggio attraverso una burrascosa trasformazione che a Venezia ha incontrato il mondo per la prima volta. Siete voi, ora. Tutto ciò che accadrà d’ora in avanti dipenderà da voi anche se questo viaggio potrebbe scioccare i vostri sensi e mettere in discussione molte delle vostre percezioni. Nello “spettacolo della guerra”, in Siria, le milizie stanno segnando le vite della gente comune, stanno bombardando persone e speculando sulle vite umane, spesso sostenuti da attori internazionali. Ci hanno costretti in un posto dove le decisioni le prendono i venditori di armi. Noi siamo contro la violenza importata dai costruttori armi che vengono vendute in tutto il pianeta contribuendo alle guerre. Per questo, per favore, non sorprendetevi che la violenza si stia espandendo ovunque. Non è una nostra decisione in quanto persone ma veniamo lasciati a fare i conti con le conseguenze: la violenza, la guerra, le torture e la sparizione di persone nelle prigioni siriane la cui unica colpa è stata di amare la vita. Se uno di voi fosse in una prigione di Assad io proverei a tirarlo fuori. Ci sono più di 200.000 amici e familiari di persone che conosciamo ancora in prigione e se sono ancora vivi vengono sottoposti a torture. Migliaia di altri civili sono sotto assedio e a nome dei miei amici Rabie, Hosam e Hisham, che avete visto in The War Show, vi dico che potete fare qualcosa, potete salvarli. Fino a che lo stupido gioco dei politici e il commercio di armi gestito dai criminali esisteranno, questo genocidio contro la mia gente non finirà. Vorrei che vedessimo il valore dell’arte che supera le frontiere e comunica con l’anima delle persone. Se speriamo nella pace saremo capaci di farla ma dobbiamo ascoltarci lungo la strada. Grazie perché con questo premio avete fatto un passo nella giusta direzione permettendo alla gente di vedere The War Show“.
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