Le Giornate degli Autori, promosse da Anac e 100autori, festeggiano l’undicesima edizione con una selezione asciutta, dodici film, e una serie di iniziative mirate ai temi che le associazioni degli autori hanno ritenuto di stretta attualità, un tono generale che cerca la provocazione e la diversità. Non per il piacere di stupire e di scandalizzare, ma per rispondere alla richiesta di novità e di intelligenza che il pubblico ormai attende con insistenza dai grandi festival. Nel motto «scopriamo un nuovo pubblico per un cinema nuovo» c’è tutta la sfida lanciata dagli organizzatori per i prossimi anni, puntando decisamente a uno svecchiamento dei linguaggi e delle liturgie, a un cinema “giovane” nelle intenzioni e nelle esigenze.
“Vogliamo continuare – ha affermato il presidente Roberto Barzanti – a essere uno spazio di dialogo e di confronto critico sui linguaggi dell’audiovisivo in una fase di febbrili mutamenti, a partire anzitutto dalla rassegna di opere di particolare significato. Saremo ancora un osservatorio qualificato sulle politiche nazionali ed europee per il cinema e per le culture, in una fase sempre più dominata da una globalizzazione invasiva e priva di regole”.
Aggiunge Giorgio Gosetti, delegato generale, che se “in tempi di nuovismo esasperato viene da guardare con sospetto a un eccesso di enfasi sul tema del rinnovamento, le Giornate degli Autori hanno la ricerca del futuro radicata nel loro codice genetico, in parallelo con una passione per la memoria che consideriamo il valore non negoziabile per crescere in una società civile e una cultura che sanno cambiare senza tradire se stesse”.
Tutte le opere prime delle Giornate degli Autori concorreranno al Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis per il miglior esordio di tutta la Mostra; sono confermati il Label di Europa Cinemas (Programma Media) per il miglior film europeo e il Premio Fedeora (federazione della critica euro-mediterranea) per il miglior film e il miglior esordiente. Ma da quest’anno nasce anche uno speciale riconoscimento (che sarà un autentico sondaggio tra un campione di spettatori molto particolari): il Premio Venice Days che attribuirà 20mila euro divisi equamente tra il regista vincitore e il distributore internazionale della pellicola scelta. Nessuna giuria tradizionale in campo, nessun rituale consueto. I giurati saranno i 28 ragazzi di 28 Volte Cinema: competenti, motivati, diversi per sensibilità e formazione e chiamati a dibattere per 10 giorni, attraverso il confronto con i film della selezione, sul senso del cinema di oggi, sul lavoro degli artisti e sul valore di ogni pellicola, sia essa firmata da un esordiente o da un autore consacrato. Ciascuno di loro è stato selezionato dalle sale del circuito Europa Cinemas; tra le centinaia di candidature pervenute, sono state premiate l’originalità, l’impegno e soprattutto la passione degli aspiranti giurati. Insieme al Presidente della Giuria (una personalità del cinema internazionale) e con l’aiuto di un esperto come Karel Och (direttore artistico del Festival di Karlovy Vary nonché membro del comitato di selezione del premio LUX), i ventotto giurati vivranno un’esperienza quasi da campus universitario nel cuore del più antico festival del mondo e saranno un probante campione del gusto del nuovo pubblico per un cinema nuovo.
Aprirà le Giornate Kim Ki-duk con il suo One on One. Poi film da Israele, India, Argentina e tanta Europa, con l’Italia rappresentata dal film di Ivano De Matteo I nostri ragazzi, con Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.
Il programma completo del concorso qui: IL PROGRAMMA Venice Days
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