Alain e Valérie sono divorziati da una vita. Lei, veterinaria, é la classica donna in carriera. Prova un senso di colpa nei confronti della figlia Cécile, per non essere stata una madre modello: mancare anche al suo matrimonio sarebbe motivo di disonore. Lui é proprietario di una piccola autoscuola. Lontano dall’essere modello di successo sociale, ha però concentrato ogni sua energia sulla figlia.
A ridosso del matrimonio di Cécile, la catastrofe ambientale: l’eruzione di un vulcano islandese dal nome impronunciabile: Eyjafjallajökull. Il problema più grande per raggiungere Corfù, la location della cerimonia, si rivela uscire dalla Francia a fianco del proprio ex coniuge. I due saranno costretti a raggiungere l’isola insieme, a causa del blocco del traffico aereo e dei disordini ferroviari. Una nervosa corsa contro il tempo, una serie di malizie e dispetti per riuscire ad arrivare al matrimonio prima dell’altro. E quando sembra che la riappacificazione abbia la meglio.. si rivela tutto uno spietato pretesto per ottenere l’umiliazione dell’altro. Alexandre Coffre, regista francese che tenta l’ascesa nel panorama della commedia cinematografica nazionale, brucia ben 10.000 chilometri per i sopralluoghi, scegliendone 5.000 da percorrere con troupe itinerante. Il risultato? Un viaggio attraverso cinque paesi: Francia, Belgio, Germania, Austria, e Croazia.
Un Road Movie a tutti gli effetti. Le tappe europee danno il ritmo al film, sono pretesto per svelare il passato incompatibile della coppia: Valérie aspira ad una vita agiata e moderna, mentre Alain non intraprende nemmeno l’acquisto di una seconda macchina per l’autoscuola… vuole vivere in tranquillità. Questi pit stop sono anche origine dell’imprevisto, che obbliga gli ex amanti a condividere e superare i più assurdi imprevisti. Come quando frantumano sotto ad un camion la Porsche, occasione per conoscere l’uomo che vive per il mito del “camion arca”. Denis Menochet è l’autista convertito. Spezza l’odio di coppia, predicando la misericordia di Dio ed irrompendo casualmente con la sua pazzia. Ed ecco che la coppia torna a rafforzarsi, unita per sconfiggere un tornado più distruttivo del loro odio reciproco.
François Damiens e Pascale Arbillot sono una rodata coppia di comici e amici. Hanno esordito insieme nel mondo della recitazione, e sono accomunati da quella tipica energia francese di facile esportazione. Non sembrano soffrire del sottile filo che tiene legati i due protagonisti dopo il divorzio. Amore e odio, intimità e distacco. Probabilmente la confidenza nella vita reale sembra averli avvantaggiati nello sferzare gli attacchi più decisi. I due ex coniugi arrivano alla violenza fisica, sintomo di grande confidenza. L’odio come l’altra faccia dell’amore: fra amanti si é più propensi a mettere allo scoperto le proprie vulnerabilità.
Nonostante i momenti di tensione, la storia vive, come ogni commedia, sull’umanità dei gesti. La si cerca nell’autenticità del vivere, nelle situazioni più disparate. Nessun elemento ansiogeno schiaccia i momenti più tensivi, come l’atterraggio improvvisato nel bel mezzo del nulla. Si percepisce sempre la più sottile complicità dei personaggi – forse troppo concentrata nei due protagonisti principali. Poi però arriva lo splendore di quella sposa davanti alla chiesetta bianca sul mar Mediterraneo..
Nonostante tutte le criticità che il film sembra collezionare alle porte del debutto in sala, la direzione artistica di Coffre dimostra un gusto giovane ed apertamente estremo. Mescola realismo e commedia con nuovo tatto, non ci si aspetti la sbadata e misurata Bridget Jones..
Un film molto energico, di facile godimento estetico, per divertirsi in una serata relax.
Giulia Peruzzotti
Le meraviglie
Regia: Alexandre Coffre. Sceneggiatura: Alexandre Coffre, Laurent Zeitoun. Fotografia: Pierre Cottereau. Montaggio: Sophie Fourdrinoy. Interpreti: Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet,. Origine: Francia, 2013. Durata: 92′.