Nel 2013 appare negli scaffali delle librerie americane The Circle, romanzo fantascientifico dello scrittore Dave Eggers. Da lì a poco il libro diventerà un bestseller internazionale fino a giungere in questi giorni sul grande schermo grazie all’entusiasmo di James Ponsoldt. Lo sceneggiatore/regista racconta di essere stato fin da subito fan dello scrittore a partire dal suo primo romanzo L’opera struggente di un formidabile genio. A colpirlo particolarmente è stato però The Circle, che ha descritto come “inquietante, divertente e incredibilmente preveggente”. Nasce così la volontà di portare l’opera al cinema e di proporre una prima bozza di sceneggiatura a Dave Eggers in persona. Lo scrittore entusiasta del lavoro di Ponsoldt, entra a tutti gli effetti a far parte del progetto e, convinto della validità della sceneggiatura di, decide di proporla a Tom Hanks, con cui aveva già collaborato per l’adattamento cinematografico del suo libro Ologramma per il re. Conquistato l’attore, il progetto comincia a trasformarsi in realtà.
Entrambe le opere si sviluppano a partire da un fenomeno alla base del nostro quotidiano e che di anno in anno si intensifica sempre più, parliamo di Big Data. Smartphone, carte di credito, sensori montati nelle strade, nei mezzi pubblici e nelle proprie case cooperano tutti all’acquisizione di un numero immenso di informazioni, oggi facilmente interpretabili grazie alle nuove tecnologie, che vengono sfruttate da aziende e istituzioni per aiutare a migliorare le vite dei cittadini e aumentare di conseguenza il proprio profitto. Per esempio, nel marketing l’uso dei Big Data è familiare nella costruzione dei cosiddetti “metodi di raccomandazione”, come quelli utilizzati da Netflix e Amazon per fare proposte di acquisto sulla base degli interessi di un cliente rispetto a quelli di milioni di altri: tutti i dati provenienti dalla navigazione di un utente, dai suoi precedenti acquisti, dai prodotti valutati o ricercati permettono ai colossi del commercio (elettronico e non) di suggerire i prodotti più adatti agli scopi del cliente, quelli che solleticano la sua curiosità e lo spingono a comprare per necessità momentanea, permanente o per semplice impulso. The Circle non è nient’altro che un ibrido delle maggiori società che conosciamo oggi quali Amazon, Google, Facebook, YouTube e Apple. La mission aziendale è però quella di “chiudere il cerchio”, creando una community trasparente, dove tutte le esperienze sono condivise. Il prodotto di punta di The Circle si chiama TruYou, una singola piattaforma che riunisce tutte le app degli utenti sotto un unico nome, quello reale, liberandoli dal peso di innumerevoli username/password e da sistemi di pagamento complicati.
Mae (Emma Watson), giovane maturanda assunta per lavorare a The Circle, diventa il rappresentante di una società distopica e sempre interconnessa, non troppo lontana da quella odierna, in cui viene meno la barriera tra pubblico e privato, in cui la propria privacy è liberamente offerta ad un’azienda in cambio di una solo apparente libertà. Mae si trova quindi catapultata in un mondo idilliaco fatto di openspace avveniristici, palestre, campi sportivi, piscine, aree verdi, spazi eventi da cui è rapidamente sedotta e infine catturata. La ragazza, al contrario del suo miglior amico Mercer (Ellar Coltrane), desidera uscire dall’anonimato e ammaliata dal carisma e fascino di Eamon Bailey (Tom Hanks), guru spirituale che incarna i valori aziendali, si offre volontaria, come un Truman Show 2.0, per essere la prima persona al mondo a scegliere la trasparenza totale indossando una telecamera tutto il giorno e permettendo agli utenti online di avere accesso a ogni suo movimento, ogni attività, conversazione, azione ed email. Perché come dice Eamon Bailey nei sui periodici discorsi, su modello Steve Jobs, ai meeting aziendali: “La conoscenza è bene. La conoscenza totale è anche meglio”. Il giudizio finale non può che ricadere sul popolo che, mosso dall’irrazionalità e istinto della folla Manzoniana, sarà artefice del proprio futuro.
The Circle affronta un tema che riguarda tutti da vicino puntando ad una regia e scenografia moderna, dove i sinuosi e continui movimenti di macchina costituiscono il linguaggio principale del film. Incisivi e di spicco sono sicuramente le due guest star Emma Watson e Tom Hanks. Non si può però dire altrettanto per John Boyega a cui è stato affibbiato il ruolo di Ty, personaggio misterioso, impenetrabile e purtroppo rimasto incompleto, presunto fondatore di TruYou. Nonostante un finale troncato e diversi snodi narrativi forzati, tante sono le riflessioni e i quesiti che The Circle riesce a far attecchire nella mente dello spettatore, facendo dell’interesse mondiale ricaduto su Black Mirror – serie fantascientifica Netflix dai toni dark e satirici, che critica la società moderna e mostra gli effetti collaterali e distruttivi che possono avere le nuove tecnologie sull’umanità – il proprio punto di forza.
Samuele P. Perrotta
The Circle
Sceneggiatura e regia: James Ponsoldt. Fotografia: Matthew Libatique. Montaggio: Lisa Lassek. Interpreti: Emma Watson, Tom Hanks, John Boyega, Karen Gillan, Ellar Coltrane. Origine: Emirati Arabi, USA, 2017. Durata: 110′.