Era il 9 Luglio 2015 quando venne rilasciato al San Diego Comic-Con il primo teaser trailer del nuovo film DC comics, Suicide Squad… Da allora il prodotto è stato gonfiato da una lunga serie di trailer e contenuti speciali rilasciati sul canale YouTube Warner Bros e la trasmissione del secondo trailer ufficiale agli MTV Movie Awards il 10 aprile 2016. Il risultato è stato una crescita esponenziale delle aspettative, alimentata anche dal tenuto misterioso ritorno di Joker! A quasi due settimane dal suoi rilascio nei cinema italiani, perché si assiste a tanta disapprovazione in rete da parte di critica e fan?
L’incipit non è dei più brillanti: dopo la morte di Superman il pentagono è preoccupato da un possibile nuovo superuomo che si possa schierare contro la nazione. E’ a tal proposito che entra in scena la Suicide Squad o Task Force X, la proposta di un gruppo di “super cattivi” in difesa degli USA. Come si può però pensare di poter liberare criminali estremamente pericolosi per la popolazione al fine di combattere un’ipotetica minaccia? Se si vuol mettere in atto una trovata del genere per potersi difendere da un nemico del calibro di Superman, perché scegliere dei criminali che di superpoteri hanno poco e niente? E’ vero che l’unione fa la forza, ma… Harley Quinn (Margot Robbie) è una ragazza squinternata che va in giro con una mazza da baseball, Deadshot (Will Smith) può essere paragonato a una piccola forza armata di cento uomini, Capitan Boomerang (Jai Courtney) è completamente privo di superpoteri se non lanciare l’omonima arma con grande precisione, Killer Croc (Adewale Akinnuoye-Agbaje) è un grosso lucertolone con un pessimo senso dell’umorismo, Katana (Karen Fukuhara) è praticamente un Goemon al femminile, El Diablo (Jay Hernandez) è dotato del potere di controllare il fuoco ma per scelta decide di reprimerlo, Slipknot (Adam Beach) è un mercenario come altri abile nell’arrampicarsi con funi e rampini, infine Incantatrice (Cara Delevigne), la strega e personaggio più pericoloso del gruppo, è subito fuori controllo e diventa il problema da sopprimere, da qui lo sviluppo della storia.
Tralasciando quanto detto, a mancare è un’analisi attenta e approfondita del concetto di “essere cattivo”, non basta infatti sentirselo ripetere dai protagonisti: “don’t forget, we are the bad guys” ribadisce Deadshot. Serve infatti più spazio ad un ambiguità morale, repressa nell’intero film da un’atmosfera di redenzione e scherzo. C’è quindi da chiedersi dove sono i cattivissimi protagonisti della campagna commerciale?
I problemi non si fermano però ad una trama confusa e debole… Suicide Squad appare infatti come una serie di scene indipendenti montate in modo sconnesso. Lo stesso Jared Leto, interprete di Joker, in più interviste si dimostra contrariato dal taglio netto di molte scene di analisi e di approfondimento del suo personaggio. Ecco quindi, in linea con Batman VS Superman, un altro film deturpato al fine di ulteriori incassi, ricavati dalla futura vendita di una versione uncut con le deleted scenes rilasciata per l’ home video. Una scelta di marketing sempre più frequente nel mondo dei cinecomic che influisce negativamente sulla versione distribuita nei cinema e a cui lo spettatore comincia ad opporsi.
Altra mossa pubblicitaria, che ha sicuramente richiesto gran parte del budget , è l’utilizzo del tutto incontrollato di grandi successi, ormai diventati classici musicali, senza distinzione di genere: si va dai Rolling Stones con Sympathy for the Devil e Queen con Bohemian Rapsody ad Eminem con Shake that Ass to me. Molte sono inoltre le canzoni appositamente composte per il film, tra tutte spicca Purple Lamborghini del duo Skrillex e Rick Ross, promossa dal videoclip ufficiale con la esclusiva presenza del Joker rilasciato su YouTube. La prima metà del film è quindi un succedersi continuo di scene musicali a tratti ruffiane e che alla lunga risultano stancanti. E’ sicuramente da valorizzare il grande lavoro affrontato da Margot Robbie, Jared Leto e Will Smith per lo studio e caratterizzazione dei personaggi, supportato da un curato lavoro di trucco e costumi. L’impegno è però limitato da un soggetto sconclusionato e purtroppo non è sufficiente a salvare un prodotto tanto approssimativo. Tant’è che il Joker non riveste alcun ruolo narrativo, ma viene inserito ad intervalli strategici durante lo scorrere del film, spesso in flashback e comparse lampo. Il Joker svolge quindi la funzione di campanellino, fatto suonare a sprazzi per mantenere viva l’attenzione dello spettatore, ma con effetto collaterale l’illusione di una sua effettiva partecipazione nello sviluppo narrativo del film. Lo stesso trattamento è stato riservato al personaggio di Batman (Ben Affleck), che irrompe in scena in un paio di momenti pretestuosi. Inoltre, dei tratti distintivi del Joker fumettistico si è deciso di portare poco e niente, questa nuova versione si mostra infatti come un gangster moderno, distinto da un gusto decisamente tamarro. D’altronde anche la regia di David Ayer (Fury), sceneggiatore del film e fan della testata fumettistica, si mostra cartoonesca, esuberante, kitsch e sconnessa. Dalle interviste emerge però una certa soddisfazione di quest’ultimo riguardo il risultato finale, c’è quindi da ipotizzare, considerando le sue calibrate opere passate, una scelta ponderata ma fuori dalle sue corde. A supporto di ciò, il regista rivela che parte del film è stato girato su pellicola e con l’utilizzo di lenti anamorfiche Serie G di inizio anni ’80.
Suicide Squad si rivela quindi come una grande occasione sprecata; abbattuto da una colossale campagna commerciale fuorviante e una sceneggiatura di base approssimativa, non è sostenibile dal solo culetto di Margot Robbie. Vedremo cosa combinerà il regista Zack Snyder con la prossima pellicola del DC extended universe, Justice League…
Samuele P. Perrotta
Suicide Squad
Regia: David Ayer. Sceneggiatura: David Ayer. Montaggio: John Gilroy. Interpreti: Will Smith, Jared Leto, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney. Origine: USA, 2016. Durata: 130′.