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Snowpiercer

snowpiercerOggi, mondo: aerei disperdono le famigerate scie chimiche nei nostri cieli per contrastare il surriscaldamento globale. La cosa ovviamente non funziona ed una nuova glaciazione stermina rapidamente gli abitanti del pianeta. Unici sopravvissuti i viaggiatori che si sono aggiudicati il biglietto dello Snowpiercer, treno rompighiaccio che fa il giro del mondo grazie ad una locomotiva che procede per moto perpetuo. I biglietti non sono ovviamente tutti uguali ma rispettano rigidissime classificazioni: spazi ampi nelle prime classi mentre i più poveri stretti stretti nei vagoni di coda tipo trenord in orario pendolari. Qualche anno dopo, esattamente nel 2031, dalle carrozze di coda parte una rivolta per ribaltare l’ordine costituito determinato dal misterioso Wilford (Ed Harris), l’inventore mitologico del treno.

In sociologia per mobilità sociale si intende il grado di difficoltà (o di facilità) con cui è possibile passare da uno grado sociale ad un altro all’interno della stratificazione di una società. Il microcosmo di Snowpiercer impedisce qualsiasi tipo di mobilità sociale: in nome di un equilibrio essenziale alla sopravvivenza i miserabili del treno devono accettare questa condizione senza opporre resistenza. Ma i pendolari di tutto il minimondo si uniscono e capeggiati dal loro leader Curtis (Chris Evans) avanzano imperterriti nel treno e nella loro condizione sociale guadagnando acqua, cibo di qualità e vari comfort. Questo procedere lineare si scontrerà ovviamente con i piani del creatore e proprietario del vapore Wilfort.

Il regista Bong Joon-ho ha studiato sociologia in gioventù e si nota nella particolare attenzione nel rappresentare, attraverso grande cinema d’intrattenimento, la collettività e le sue contraddizioni. Nel suo capolavoro Memories of Murder la caccia ad un serial killer è l’occasione per raccontare una società che cerca faticosamente di uscire dalla dittatura. Nel successivo The Host un mostro nasce dai rifiuti tossici buttati dagli yankee nel fiume Han; cinema horror di altissimo livello che sottende però diversi e scottanti temi, dalla presenza militare USA alla devastazione ambientale nella megalopoli Seoul.
Snowpiercer, presentato come il film coreano più costoso della storia, riduce in un unico microcosmo su rotaia un modello di società rigida e ipercontrollata che rimanda alle cupe visioni orwelliane, a tratti alla bizzarra e delirante società del Brazil di Gilliam. In più qui troviamo ottima azione e tanta violenza: sono le spranghe ed i bastoni gli strumenti di redenzione a disposizione dei disperati dei vagoni di coda. Una narrazione rigorosa che si stempera in un finale aperto che risulta essere poco armonico con il corpo complessivo del film. Unico neo per uno dei grandi film della stagione.

Snowpiercer

Regia, soggetto e sceneggiatura: Joon-ho Bong. Montaggio: Steve M. Choe. Interpreti: Chris Evans, Kang-ho Song, Ed Harris, John Hurt, Tilda Swinton. Origine: Corea del sud/USA, 2013. Durata: 126′.

Massimo Lazzaroni

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