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Sfida di passerella anche per i giornalisti: Zoolander 2

ABBEY-ROADL’annuncio del sequel un anno fa, alla conclusione della sfilata di prêt à porter parigina di Valentino, seguito da un twitter ufficiale della Paramount Pictures. Un selfie con Cara Delevigne, la modella inflazionata per eccellenza. Un’ironica falcata sulle storiche strisce pedonali di Abbey Road. E per ricordare l’uscita di Zoolander 2, una comparsata di Derek e Hansel ad Alta Roma, la settimana dell’alta moda italiana, come manichini viventi nelle vetrine di Valentino. Sinceramente, che cosa non ci si aspettava?
La “Magnum” era l’espressione del viso sufficientemente potente da fermare una stella ninja a mezz’aria, che faceva fallire il piano malvagio di Mugatu (Will Ferrell), uno stilista in gloria per la sua cravatta con tasti di pianoforte. L’unico modello in grado di concentrare così tanta potenza e bellezza? Derek Zoolander (Ben Stiller), da se stesso definito come “bello bello in modo assurdo”. Lo stesso che in Zoolander 2, per l’appunto, viene contattato dall’Interpol Global Fashion, con gli uffici esattamente sotto la boutique di Valentino a Roma, per risolvere il caso di una serie di omicidi di popstar.
Zoolander 2 si apre con una retromarcia, con il collasso della struttura architettonica del “Centro Derek Zoolander per i Bambini Che Non Sanno Leggere Bene e Che Vogliono Imparare A Fare Anche Tante Altre Cose Buone”. Una struttura collaudata e funzionante, per chi aveva resistito al finale del primo film. Il crollo del centro è un evento traumatico, che spinge i due modelli Derek e Hansel McDonald Screen-Shot-2015-11-18-at-11.32.41-AM(Owen Wilson) a dividersi per ritrovare la loro strada spirituale. Derek si ritira nelle fredde terre a Nord del New Jersey, dopo aver fallito con la custodia del figlio. Hansel raggruppa il suo variopinto entourage nei pressi di Malibu. La ferita brucia, ma la passione per la passerella non muore, tanto che i due modelli decidono di rientrare in scena. Vogliono recuperare la gloria di un tempo con un invito speciale di Don Atari (Kyle Mooney) a Roma: uno stilista hipster con talento e gusto discutibili. Il mondo della moda che conoscevano è drasticamente cambiato, e Derek e Hansel non sono più saggi di prima. Il figlio di Derek poi si scopre in sovrappeso – oltre che eletto di una stirpe di modelli purosangue. Nonostante quest’ultimo problema di obesità per Derek Jr, Valentina Valencia (Penelope Cruz), ne approfitta della fortuita presenza del modello in città,- risolvendo il caso del serial killer e salvando il mondo della moda.
Sting, vestito da monaco, avrà la sua parte di gloria nella risoluzione del caso. La Cruz, invece, appare in latex rosso firmato Costume Zoolander-2-Pictures-009-800x321National, è sensuale e splendida. Sostituisce fin da subito quella sagace presenza femminile di contrappunto, che nel primo episodio era impersonata da Christine Taylor, moglie di Stiller. L’intera pellicola è una puntata di costume e società: l’impegno della costumista del film, Leesa Evans, concentrata – in un delirio non semplice da gestire – alla rivisitazione dei classici di Paco Rabanne o Haider Ackermann. Ma nel film, oltre alla chilometrica lista di personaggi pop e attori che interpretano se stessi, compaiono anche alcuni stilisti reali che indossano le proprie creazioni. Kim Kardashian, Kanye West, Katy Perry, Demi Lovato, Lenny Kravitz e Mika; Anna Wintour, Valentino, Tommy Hilfiger, Marc Jacobs, Miley Cyrus, Skrillex e Demi Lovato, giusto per dirne alcuni. Un vero e proprio documento testimone del nostro ultimo decennio, a partire dall’odio della rete per Justin Bieber, che viene freddato nel film da un’infinita scarica di pallottole – nonostante questo, Justin riesce a scattarsi un selfie e pubblicarlo su Instagram.

https://www.youtube.com/watch?v=iarT6x6dHxk
Non credo assolutamente che Ben Stiller e denuncia sociale siano mai combaciate, se non con finalità di commedia. Questo Derek, in fondo, è il successo di uno sketch televisivo nato per caso nel lontano 1996. Cosa che trasforma la petizione capitanata da Sarah Rose per boicottare la pellicola, in un vero e proprio facepalm. “Un’esagerata e cartoonesca derisione degli individui androgini/trans”, il suo commento tecnico sul film, come se si potesse prendere sul serio anche la frase “E’ gnocca, io mi fido”.
Relax, una canzone dei Frankie Goes to Hollywood, sarebbe stata il giusto lavaggio del cervello anche per tutti noi, per poter affrontare questa pellicola in maniera più leggera, con le sue “minuziose” e VOLUTE sbavature di colore, composizione, gusto.

Giulia Peruzzotti

 Zoolander 2

Regia: Ben StillerSceneggiatura: Justin Theroux, Ben Stiller, Nicholas Stoller, John Hamburg. Fotografia: Daniel Mindel. Montaggio: Greg Hayden. Interpreti: Ben Stiller, Owen Wilson, Penelope Cruz, Benedict Cumberbatch, Will Ferrell.Origine: Usa, 2016. Durata: 100′.

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