S is for Stanley si presenta come un progetto umile e sentito, dove il regista Alex Infascelli (Almost Blue, H2Odio), sulle orme e con il supporto di Filippo Ulivieri (Io e Stanley), decide di portare sul grande schermo la figura di Emilio D’Alessandro, assistente personale, e soprattutto amico indispensabile, di Stanley Kubrick per oltre trent’anni.
Emilio nasce a Cassino, piccolo paese in provincia di Frosinone, e guidato dalla passione per i motori decide di trasferirsi da giovanissimo a Londra alla ricerca di fortuna e lavoro. E qui che incontra Janette, amore della sua vita, e la figura di Stanley Kubrick. Il loro incontro è stato tra i più particolari: in una fredda e innevata Londra, Emilio fu incaricato di consegnare intatto sul set l’enorme fallo di ceramica per la scenografia di Arancia Meccanica. Da questo fortuito lavoro nasce l’immensa amicizia e profonda fiducia che questi due personaggi, apparentemente molto distanti, condividono fino al 1999, morte del regista.
Emilio D’Alessandro in questo semplice documentario, guidato dalla voce di Alex, si racconta ripercorrendo l’intero periodo della propria vita passato accanto a Stanley, così gli piaceva essere chiamato. Vengono rivelati quindi bizzarri retroscena e curiosità direttamente dal set dei suoi più grandi film, da Arancia Meccanica ad Eyes Wide Shut. In particolare, emerge come Emilio lo supportasse in ogni momento, si occupasse dei compiti più delicati, lo consigliasse nella scelta degli attori e lo assistesse nella vita di tutti i giorni. Il mito si rivela quindi nella sua fragilità e mortalità.
La narrazione, che ripercorre i passaggi più rilevanti trattati nel saggio curato da Filippo Ulivieri, si sviluppa tra le parole di Emilio e un ricco materiale d’archivio (foto, lettere, bigliettini, ecc…), tramite il quale il regista riesce a dare immagine al passato. In linea con l’evolversi del racconto, Emilio si sposta negli ambienti che hanno contraddistinto la sua vita: partendo dal suo garage a Cassino, in cui conserva ancora gadget e souvenir dai vari set a cui prese parte, si passa alla città di St. Albans vicino Londra in cui visse con Janette e infine alla villa-studio di Stanley presso Childwickbury.
Il documentario, nonostante sia stato premiato con il David di Donatello e recentemente nominato agli European film Awards, è passato in sordina nelle sale italiane, con una distribuzione evento lo scorso 30 maggio e, ora, la proiezione nei cineforum delle piccole sale d’essai. A renderlo un prodotto unico e ben distante dai tanti documentari e biografie, che mostrano il regista come una figura controversa e ossessiva, è la grande carica emotiva dei racconti di Emilio, che in poco più di un’ora riescono a colpire nel profondo lo spettatore e descrivere il genio nella sua precarietà.
Emilio D’Alessandro continua a portare la sua testimonianza, accompagnato dalla moglie e Filippo Ulivieri, tra le sale d’essai, gli eventi, i seminari, le proiezioni e i luoghi in cui la gente è pronta ad ascoltare le sue parole (qui il reportage dell’incontro tenuto alle Giornate del premio Adelio Ferrero 2016). Alex Infascelli, che ha avuto modo di incontrare Kubrick prima della sua morte, tenta, guidato da una forte passione e sincerità, di mostrare uno tra i più grandi registi della storia del cinema per quello che realmente era: un essere umano!
Samuele P. Perrotta
S is for Stanley
Regia: Alex Infascelli. Sceneggiatura: Filippo Ulivieri, Vincenzo Scuccimarra. Montaggio: Alex Infascelli. Interpreti: Alex Infascelli, Emilio D’Alessandro. Origine: USA, 2016. Durata: 58′.