Gentili lettori,
riportiamo integralmente la lettera che il presidente della FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) Mimmo Dinoia ha inviato ai gestori di tutte le sale che aderiscono alla Federazione. La saletta di Filmstudio 90 di via De Cristoforis è una di queste, per cui riportiamo la comunicazione per rispondere al nostro pubblico che avrebbe voluto vedere Roma, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, programmato in una delle nostre sale. Ci teniamo a specificare che, pur attenendoci alle direttive FICE, la decisione ha diviso il nostro Direttivo, ma di questo rimandiamo all’editoriale pubblicato.
@redazione
Cari colleghi,
la FICE è già intervenuta a diverse riprese, assieme all’ANEC, all’ACEC e alle altre Associazioni del cinema, per stigmatizzare la grande risonanza mediatica offerta a Venezia ai film Netflix per i quali l’uscita in sala, quando contemplata, è una mera vetrina promozionale per la piattaforma streaming.
Netflix partirà con la programmazione streaming di Roma il 14 dicembre, come da tempo annunciato. Bontà loro, è concesso qualche giorno di finestra per lo sfruttamento sala, in vista delle candidature all’Oscar: tre settimane di esclusiva a New York e Los Angeles, appena 10 giorni in altri territori, come l’Italia.
Anche a seguito della comunicazione ANEC, la FICE ribadisce la delicatezza del momento, che registra la forte attenzione da parte del Governo sui temi del mercato, incluse le window e il riconoscimento del principio che i film si vedono prima su grande schermo. Una posizione condivisa a livello internazionale da associazioni come la CICAE, circuiti e sale indipendenti.
Il principio di esclusività della sala definisce il valore economico dell’opera cinematografica anche nei successivi mezzi di sfruttamento. Il suo abbattimento colpirebbe soprattutto il cinema d’autore e l’attività delle sale d’essai: aprire le porte a una sostanziale liberalizzazione, per favorire gli interessi di una sola parte, farebbe saltare l’intero modello su cui poggia la nostra attività.
Se oggi sembra spiacevole rinunciare al Leone d’oro, va ribadito che cedere sulle contemporanee on-line per i film che programmiamo porterà in breve tempo a relegare la sala cinematografica a un ruolo subalterno, che favorirà alcuni film-evento e i blockbuster ma porterà al diradarsi dell’offerta e al crollo della redditività delle nostre sale, con l’inevitabile depauperamento del parco sale, nei centri cittadini quanto in provincia, e la conseguente consacrazione della visione domestica di opere nate per essere apprezzate su grande schermo.
Per tale motivo, sentiamo nuovamente il dovere di invocare la massima attenzione nel non accettare modalità di programmazione di film d’essai con tali caratteristiche, che ignorano totalmente il ruolo e il significato economico delle nostre sale.
Grazie per l’attenzione.
Domenico Dinoia
Presidente FICE