Il Premio Chiara alla carriera, appuntamento del Premio letterario assegnato in passato a Giuseppe Pontiggia, Claudio Magris, Luigi Meneghello, Claudio Magris, Luigi Meneghello, Mario Rigoni Stern, Alberto Arbasino, Andrea Camilleri, Franca Valeri e l’anno scorso a Paolo Villaggio, torna a premiare un personaggio legato al mondo del cinema. Domenica 24 marzo 2013 alle ore 16.30 presso il Teatro Sociale di Luino il prestigioso riconoscimento verrà consegnato a Ermanno Olmi.
Questa la motivazione: Nel corso di una lunga carriera contrassegnata da riconoscimenti internazionali, Ermanno Olmi ha saputo raccontare le più profonde transizioni che hanno caratterizzato la storia sociale e culturale del nostro paese. Anche apprezzato documentarista, Olmi continua a rivelare una poetica personalissima, dall’alto valore non soltanto cinematografico, ma letterario e artistico nel senso più completo. Ad intervistare Ermanno Olmi durante la cerimonia di consegna del premio Monsignor Dario E. Viganò, professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, dove è Direttore del CLAS – Centro Lateranense Alti Studi. Il 22 gennaio 2013 Monsignor Dario E. Viganò è stato nominato da Benedetto XVI Direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV).
Ermanno Olmi, Bergamo, 24 luglio 1931, milanese d’adozione, Olmi comincia la propria attività di cineasta realizzando documentari industriali per l’Edison, di cui era dipendente. Esordisce nel lungometraggio con Il tempo si è fermato (1959) ma è il successivo Il posto a sottolinearne talento e grandezza, inserendosi nella scia del neorealismo. Il film si aggiudica il Premio della critica alla Mostra di Venezia del ‘61. Nel 1965 Olmi realizza E venne un uomo, biografia di papa Giovanni XXIII. Nel ‘78 vince la Palma d’oro a Cannes con L’albero degli zoccoli, considerato il suo capolavoro, ricognizione intima e realistica del mondo contadino al quale Olmi è indissolubilmente legato. Nell’82 fonda a Bassano del Grappa Ipotesi Cinema, una delle principali scuole di cinematografia d’Italia. Nel ‘88 vince il Leone d’oro a Venezia con La leggenda del santo bevitore. Tra i suoi titoli recenti da citare Il mestiere delle armi (2001), anche per il grande successo di pubblico, e Centochiodi (2007) dopo il quale Olmi annuncia di voler interrompere la produzione di lungometraggi a soggetto per realizzare solo documentari.
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