Prima considerazione: se il titolo del film di Renuard e Cheney fosse stato Pets Story, tutta l’operazione della Universal sarebbe stata più onesta intellettualmente. Lanciato come una produzione degli umani creatori di Cattivissimo Me, Pets è nient’altro che la risposta alla domanda “cosa fanno gli animali domestici quando i loro padroni sono fuori di casa”. A questo si aggiunte la classica coppia, tipica della buddy comedy, composta dall’educatissimo cagnetto Max a cui viene forzosamente accoppiato il peloso e ingombrante Duke, dando vita prima a scintille di gelosia per poi scoppiare in un’amicizia sconfinata. Il percorso narrativo poi è sempre quello, la coppia che scoppia finisce per litigare e distratti da questi bisticci finiscono nelle mani degli accalappiacani. Come fare a tornare al calduccio nella bella casa della padroncina Katie?
Pets è l’ennesimo film di animazione, campione di incassi annunciato, che dimostra però come la qualità di un film non sia solo un fattore di abilità tecnica nella realizzazione della computer graphic. Il problema di Pets è la sua sceneggiatura. I suoi punti di forza sono paradossalmente quelli in cui funziona meno. La narrazione infatti punta tutto sul modello del “ritorno dell’eroe”, un topos narrativo che ormai non ha più molto da raccontare. L’idea quindi, per farlo decollare, è di giocare la carta del politicamente scorretto e del ritmo indiavolato. Il film sembra infatti essere concepito per tenere svegli i pazienti di una clinica di narcolessia: non c’è un momento di pausa, ogni scena è un rutilante susseguirsi di fughe, rincorse, cadute sotto l’effetto di una pillola di ecstasy sciolta sotto la lingua. Una scelta che potrà pure tenere alta l’attenzione di un seienne, abituato alla televisione di flusso e alle applicazioni lisergiche sul tablet di papà, ma se è vero che nell’economia di un film è necessario che ci siano anche momenti di rallentamento del ritmo, della tensione, ci si rende conto che mancano quei cambi di marcia capaci di amalgamare il discorso in un modo più fluido.
Il doppiaggio italiano, una volta ancora, riesce a far perdere parte dello spirito del film. Alessandro Cattelan sostituisce in modo piatto, nel ruolo di Max, la voce dell’irriverente comico Louis C.K., mentre Pasquale Petrolo (alias Lillo) regala la sua voce al peloso Duke al posto di Eric Stonestreet, celebre protagonista della serie cult Modern Family. Alla Universal però credono al progetto, tanto che la lavorazione di Pets 2 è già stata annunciata e la produzione del film è già in corso d’opera. Il sequel promettono uscirà nei cinema per l’estate del 2018.
Carlo Prevosti
Pets – Vita da animali (The Secret Life of Pets)
Regia: Chris Renaud, Yarrow Cheney. Sceneggiatura: Ken Daurio, Brian Lynch, Cinco Paul. Montaggio: Alexander Berner. Musiche: Alexandre Desplat. Origne: Usa, 2016. Durata: 87′.