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Pelé: birth of a legend

PELE-02472-minEdson Arantes Do Nascimento, altrimenti conosciuto come Pelé: una vera e propria leggenda. Il calciatore che portò la Nazionale brasiliana, all’età di 17 anni, alla prima vittoria dei Mondiali (1958). Senza dubbio è stato migliore calciatore di tutti i tempi: il più giovane ad aver mai vinto una World Cup, assieme al maggior numero di gol segnati nella storia del calcio (1283 gol in 1366 partite) – entrambi record in attesa di essere battuti. Adesso la sua storia arriva su grande schermo, romanzata attraverso un entusiasmante documentario di finzione. Un biopic fresco, di tutti i colori del Brasile, curato da Pelé in carne e ossa.
Il film racconta di una vita al limite, di favelas, che trova riscatto attraverso lo spirito, ancestrale e gioioso, del suo stesso popolo. La storia di Pelé inizia a Bauru, un poverissimo villaggio brasiliano. Il padre e la madre lavorano duramente, rispettivamente come custode e domestica. Il ragazzo segue e aiuta i genitori dopo la scuola, momento nel quale fa esperienza, in una società estremamente classista, delle difficoltà di riscattare un destino già segnato. Nonostante il suo forte senso di umiltà, Pelé si lancia in una sfida, partecipando ad un torneo calcistico di talent scouting: la sua squadra é composta esclusivamente da amichetti di quartiere, veri e propri fuoriclasse – tutti rigorosamente scalzi. Talmente é espressivo il suo gioco, che viene subito notato da un allenatore. Vinta la titubanza della madre, decisa solo a vederlo studiare, gli viene concesso di inseguire PELE-05023-minesclusivamente il suo sogno calcistico. Lascia così Bauru, e intraprende una carriera lampo all’interno della società del Santos Futebol Clube. All’età di 16 anni riceve la sua prima convocazione in Nazionale. All’interno di questa squadra, la competizione, anche dopo l’ingaggio ufficiale, rimane altissima. Soprattutto perché il ragazzo viene tacciato da uno sbruffone José Altafini, di uno stile di gioco rozzo e poco controllabile, quello della Ginga, che trae ispirazione dalla capoeira – quindi non europeo. Lo stesso stile che, nel momento di difficoltà verrà sprigionato, e permetterà alla squadra di raggiungere La vittoria per eccellenza: i Mondiali di Svezia del 1958.

Pelé è un avvincente racconto di azione, che vive di passione e talento sportivo. Questa produzione è una sinergia unica, tra lo stesso Do Nascimento e il pluripremiato produttore cinematografico Brian Gazer. Entrambi raccontano di difficoltà già solo nella ricerca di attori di talento, non solo nella recitazione, ma anche nello sport: per questo si sono aperti uffici di casting a livello mondiale, soprattutto in Brasile. Nonostante il film sia una lettera d’amore nei confronti della cultura brasiliana, accattivante é il contrasto creato con la terra brasiliana dalla musica per immagini di AR Rahman. Rahman è vincitore di un Oscar per la Migliore colonna sonora (Slumdog Millionaire) e per la Migliore canzone (Jai Ho), recentemente definito dal Time come l’uomo che ha saputo ridefinire la musica indiana contemporanea.


Costruito su energici, travolgenti e riusciti crescendo di performance calcistiche, Pelé difende e supporta in pieno una delle storie sportive più d’impatto di sempre. A partire dal racconto della leggendaria promessa fatta al padre, in lacrime di fronte alla sconfitta della sua Nazionale brasiliana nel 1950: quella di portare la squadra alla vittoria del Mondiale – un desiderio che di certo pochissimi si sono potuti permettere di esaudire.

 Giulia Peruzzotti

Pelé

Regia: Jeff e Michael Zimbalist. Sceneggiatura: Jeff e Michael Zimbalist. Fotografia: Matthew Libatique. Montaggio: Luis Carballar, Naomi Geraghty, Glen Scantlebury. Interpreti: Vincent D’Onofrio, Rodrigo Santoro, Diego Boneta, Leonardo Lima Carvalho, Kevin De Paula. Origine: Usa, 2016. Durata: 107′.

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