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Panettoni e arachidi

Ho fatto un programma dettagliato. Vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Lascio che le suggestioni indiane definiscano una filosofia che possa assecondare un relativismo spiazzante e mi godo Lunchbox, alla faccia di chi lo ha snobbato pensando alla solita commedia ambientata a Mumbai. Scampato il 2012, che si annunciava apocalittico, trascorrere queste feste come le più importanti di sempre è più che un’idea, sempre che qualche forcone non finisca per punzecchiarci dolorosamente, negandoci il piacere della poltrona al cinema, tra panettoni e noccioline. E per rendere unico il Natale 2013 fuggirò dalle tombolate, i mercanti in fiera e i sette-e-mezzo. Abbiamo due sale da programmare a Varese e un megapanettone da affettare. Tutto o niente. Assaggiare o fare indigestione. La seconda opzione: fosse poi l’ultimo Natale (pacifico)?
Perfetto. La frutta secca la portiamo noi a Filmstudio 90, sala apparecchiata in rosso e, per gli aristocratici con gusto, in rosso e decorazioni oro, ma al cinema Nuovo, che fa sempre scena, rigorosamente digital in 5.1! Al panettone creme e conservanti ci pensa, ovvio, il multisala (non uno in particolare, il panettone è davvero abbondante per dimensioni).
Attendiamo la chiusura delle scuole, perché le feste cominciano quando gli studenti sono liberi e belli, struscianti nelle strade colorate e luminose.
harlockGiorno 21 – sabato: Philomena di Frears (che dio preservi Judi Dench). Giorno 22 – domenica pomeriggio: Last Vegas (in pratica una visita all’ospizio, che fa tanto buona azione natalizia). Giorno 23 – lunedì sera: Molière in bicilcetta (Le Guay, uno dei tanti francesi intelligenti). Vigilia: fuggo e prendo un diretto per l’unico cinema d’Italia che ancora programma La moglie del poliziotto (film su cui è calato “un grande silenzio”…). Natale – pomeriggio: semplicemente Pieraccioni (al burro dei pop-corn). Santo Stefano – sera: Dietro i candelabri di Soderbergh (non proprio la rappresentazione della sacra famiglia). Giorno 27: Allen (rivisto e corretto) in Blue Jasmine. Giorno 28 – notte: Still Life di Pasolini (non quello, l’altro, che è davvero bravo ma è un’altra cosa). Giorno 29 – mattina (la domenica è possibile): Neri Parenti (aperitivo milanese… c’è poco da fare gli schizzinosi, questa è l’Italia!). Giorno 30: Due giorni a New York (Julie Delpy dovrebbe fermarsi due giorni a Varese). Giorno 31 – sera: La mafia uccide solo d’estate (per chiudere un anno in cui non ha ucciso solo la mafia). 2014: Capitan Harlock (sprofondando nella nostalgia di un tempo che ricordiamo beato, in cui invece infuriavano tempeste violente e lo spazio profondo – si era capito – non sarebbe mai stato ultima frontiera, ma un’enorme pattumiera di satelliti spia: i nostri anelli artificiali in perpetua Gravity. Bye Bye George). Il 2 la festa è già finita e tra arachidi e fette di panettone avanzate l’unico desiderio rimane un brodino disinfettante, mentre, carta e penna alla mano, giochiamo a fare due conti di chi ha consumato cosa, per arrivare alla befana felici di constatare che i sapori dell’ultimo Natale non sono poi stati così diversi dal penultimo. Rassicurante.

Alessandro Leone

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