Riverbera ancora la luce di Cannes. Le sale iniziano ad ospitare alcuni dei film presentati in concorso a cominciare dall’ultimo “clinico” Cronenberg al Gran Prix Le meraviglie di Alice Rohrwacher. Le vie del cinema, ormai consolidato appuntamento di giugno, proporranno a Roma e Milano una selezione (non obbligatoriamente il meglio) di ciò che è passato sulla Croisette. Le sale aderenti saranno come sempre prese d’assalto, ci sarà la caccia all’abbonamento, all’ultimo biglietto disponibile, il pubblico chiederà a gran voce una replica in più della Palma d’Oro, nonostante la durata fiume del film di Ceylan …e poi arriverà l’estate.
Con l’estate piazze, giardini e ville torneranno a farsi arene cinematografiche, il cinema all’aperto mitigherà le calde notti di luglio e agosto.
O forse no. Perché ai comuni medio-piccoli inizia a sfuggire la “quadra”: problemi economici, il patto di stabilità, il rinnovo delle amministrazioni, consigliano tagli al superfluo e in Italia alla voce superfluo leggi cultura, in tutte le sue molteplici declinazioni. Il cinema all’aperto, pur organizzato con associazioni e circoli cinematografici, o con network di esercenti, ha dei costi relativi alle infrastrutture che le amministrazioni non sempre riescono ad ammortizzare. Aggiungiamoci la digitalizzazione delle proiezioni per spiegare la sospensione di molte rassegne estive. Se prima con uno sforzo minimo si poteva trasferire un proiettore 35mm in un gabbiotto all’aperto, adesso la costosissima macchina digitale prevede strutture differenti e noleggi non certo a buon mercato.
Parliamo della realtà che conosciamo meglio, quella varesina. Se il capoluogo ancora tiene, non si può dire altrimenti di altre città che quest’anno hanno deciso di spezzare la lunga tradizione di spettacoli en plein air e quindi la relazione con un pubblico che pure accorreva numeroso alle proiezioni. A Varese comunque, con tutta probabilità, si rimane ancorati (ancora per quest’anno) al 35mm, scegliendo film che per fortuna (non sono pochi) vestono la doppia pelle digitale-pellicola. Evviva gli alter-ego! Sarà possibile così tenere alta la qualità dell’offerta. Chi in provincia si sentirà orfano potrà scegliere – dopo i mondiali brasiliani – se portare a spasso il cagnolino nella solita piazza così come si presenta tutto l’anno, o spostarsi ai Giardini Estensi per vivere emozioni su grande schermo, perché di cinema – qualcuno ancora non se ne è reso conto – questa città vive. Lo dimostra la resistenza di un festival che è nato come costola di Cortisonici – Festival Internazionale di Cortometraggi, che quest’anno si è preso una pausa (di riflessione economica..): questa molecola cortisonica si chiama Cortisonici Ragazzi e aprirà giugno con lunghe mattinate di cinema realizzato nelle scuole di tutta Italia. L’edizione è la decima! Non è una molecola impazzita: è passione e voglia di alzare la mano per chiedere di poter parlare in tempo di crisi!
A. Leone