Tutto secondo pronostici, nessuna sorpresa: vince Oppenheimer, vince Christopher Nolan (miglior regista e miglior film), vincono i suoi interpreti (protagonista e non protagonista, Cillian Murphy e Robert Downey Jr.), vince il dramma storico che racconta la creazione della bomba atomica, perde il film che scava nel recente passato degli Stati Uniti e che smitizza ulteriormente l’epica della conquista, riconducendo a violenze e soprusi la nascita di una nazione: Scorsese e il suo splendido The Killers of the Flower Moon lasciano Los Angeles senza riconoscimenti.
E tutto secondo copione, nella stellare notte degli Oscar, anche l’assegnazione alla miglior interprete femminile: Emma Stone, premiata per Povere creature! di Yorgos Lanthimos, la spunta sulla magnifica Lily Gladstone, protagonista sempre del film di Scorsese. Per l’attrice statunitense è il secondo Oscar dopo quello per La La Land.
Delusione anche per i colori nazionali: Matteo Garrone e il suo Io Capitano devono inchinarsi al film di Jonathan Glazer, altro predestinato, La Zona di interesse, Oscar al miglior film straniero.
Da segnalare poi l’Oscar al miglior documentario per l’ucraino 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, che ha dichiarato: «Questo è il primo premio Oscar per l’Ucraina e credo di essere il primo a salire su questo palco che preferirebbe non avere vinto questa statuetta e non avere mai fatto questo film. Vorrei che la Russia non avesse attaccato l’Ucraina e che non avesse ucciso migliaia di miei connazionali, così come vorrei che venissero rilasciati tutti i prigionieri. Non posso cambiare il passato ma spero che la verità prevalga, che sia resa giustizia alla storia e che queste persone che hanno perso la vita non vengano mai dimenticate».
Le sceneggiature di Anatomia di un delitto (originale) e American Fiction (non originale) vincono meritatamente contro la concorrenza, film accomunati da storie che hanno per protagonisti dei romanzieri, un thriller drammatico il primo, una commedia a tratti surreale il secondo film.
Tra i premiati, elencati di seguito, anche il nome Wes Anderson (miglior cortometraggio con La meravigliosa storia di Henry Sugar) e, per la seconda volta, quello di Hayao Miyazaki, che spezza il dominio statunitense degli ultimi anni, vincendo l’Oscar per il miglior film di animazione per l’incantevole Il ragazzo e l’airone.
Di seguito tutti i premi assegnati.
Miglior film
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
Miglior regista
Christopher Nolan per Oppenheimer
Migliore sceneggiatura originale
Justine Triet e Arthur Harari per Anatomia di una caduta
Migliore sceneggiatura non originale
Cord Jefferson per American Fiction
Miglior attrice protagonista
Emma Stone – Povere creature!
Miglior attore protagonista
Cillian Murphy per Oppenheimer
Miglior attrice non protagonista
Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita
Miglior attore non protagonista
Robert Downey Jr. per Oppenheimer
Miglior film internazionale
La zona d’interesse, regia di Jonathan Glazer (Regno Unito)
Miglior film d’animazione
Il ragazzo e l’airone, regia di Hayao Miyazaki
Miglior fotografia
Hoyte van Hoytema per Oppenheimer
Miglior scenografia
James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek per Povere creature!
Migliori costumi
Holly Waddington per Povere creature!
Miglior trucco e acconciatura
Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston per Povere creature!
Migliori effetti speciali
Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima per Godzilla: Minus One
Miglior montaggio
Jennifer Lame per Oppenheimer
Miglior sonoro
Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona d’interesse
Migliore colonna sonora originale
Ludwig Göransson per Oppenheimer
Migliore canzone originale
What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O’Connell) per Barbie
Miglior documentario
20 Days in Mariupol, regia di Mstyslav Černov
Miglior cortometraggio documentario
The Last Repair Shop, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot
Miglior cortometraggio
La meravigliosa storia di Henry Sugar, regia di Wes Anderson
Miglior cortometraggio d’animazione
War is over! Inspired by the Music of John and Yoko, regia di Dave Mullins