New York. Fred Flarsky (Seth Rogen) è un giornalista scomodo con una penna al vetriolo. Fred scopre che il suo giornale sta per essere acquistato da un gruppo editoriale di proprietà di un magnate. L’uomo è per Fred un acerrimo nemico, capace di concentrare in sé tutti i mali della società, a tal punto da spingerlo a dare le dimissioni. Dopo essere rimasto senza lavoro, Fred incontra per caso una conoscente di quando era ragazzino. Charlotte Field (Charlize Theron) anni prima era la baby sitter di Fred e lui ne era, non troppo segretamente, innamorato. La bella Charlotte è diventata un personaggio importante della politica americana, tanto da essere Segretario di Stato e prossima candidata alla presidenza degli Stati Uniti. É una donna perfetta a cui però manca un pizzico di humor per renderla più simpatica ai suoi possibili elettori.
Ecco l’idea. Charlotte invita Fred a fare parte del suo staff, aiutandola con i discorsi che lei dovrà tenere in giro per il mondo, incentrati sulle future politiche ambientali americane. Ovviamente nasce l’amore e questa strana coppia, degna di una versione “politica” de La Bella e la Bestia è un perfetto meccanismo comico per creare momenti esilaranti ma anche capaci di mettere a dura prova questo folle amore.
Seth Rogen si conferma essere il nipote strafatto di erba del democratico Frank Capra. La regia è affidata a Jonathan Levine, ma il tono scanzonato e politicamente scorretto di Long Shot (che in italiano diventa incredibilmente Non succede, ma se succede…) è decisamente frutto della coppia composta da Rogen e dal produttore Evan Goldberg (mente del film The Interview, dove Rogen con James Franco organizzavano uno scoop mondiale con l’intervista al dittatore coreano Kim Jong-un). Il meccanismo riprende quello di Mr. Smith va a Washington, ma questa volta ribaltando i ruoli e facendolo diventare il marito della prima presidentessa made in USA. La grezza fisicità di Rogen è contrapposta all’algida di Charlize Theron che, consapevole di non essere un’attrice comica, si concede come una rigida e imbalsamata bellezza che viene lentamente sciolta dalla presenza lisergica della sua controparte.
La sottotraccia del film non nasconde quanto il messaggio dei media possa essere becero e volgare nel trattare le donne che si prestano al mondo della politica, qui i toni pacati e moderati di Frank Capra sono totalmente dimenticati e il Rogen straborda con la sua autoironia da stand-up comedy condita da ingenti dosi di cannabinoidi. Si ride, parecchio. E non è poca cosa, in un film che parla di politica.
Carlo Prevosti
Non succede, ma se succede…
Regia: Jonathan Levine. Sceneggiatura: Dan Sterling. Fotografia: Yves Bélanger. Musiche: Marco Beltrami, Miles Hankins. Interpreti: Seth Rogen, Charlize Theron, Alexander Skarsgård, Andy Serkis, O’Shea Jackson Jr., Randall Park, Ravi Patel, June Raphael, Bob Odenkirk, Nathan Morris, Wanya Morris. Origine: USA, 2019. Durata: 115′.