Disagio giovanile, solitudine, incomprensione. Questi sono i tre elementi che si intersecano nel nuovo film di Peter Del Monte, dove la protagonista incontrastata è la bambina Gea, interpretata da una esordiente Andreea Denisa Savin. Lei è figlia di una coppia sfasciata che non sa come gestirla. La madre è piena d’impegni, il padre, che si è rifatto la vita con un’altra donna, la tratta con imbarazzo e disagio. Gea ha maturato un carattere chiuso e strano, non ha amici e ha un’attrazione naturale per tutto ciò che è oscuro e ombroso.
La seconda protagonista del film è Arianna, interpretata da una bravissima Laura Morante, una scrittrice che, lasciata dal marito francese, si è trasferita a vivere lungo la costa laziale. Anche la sua è una storia di solitudine e di chiusura verso il mondo.
Infine c’è Yuri, un ragazzo di 17 anni che si arrangia a vivere come può, con una giovane madre che lavora in un locale notturno e che lo abbandona per seguire un uomo al nord Italia. Anche Yuri è un ragazzo solo che vive la sua vita come se fosse dietro un vetro, isolato dagli altri.
Nessuno mi pettina bene come il vento racconta la rottura di queste tre solitudini, un concatenarsi di eventi che come le pedine del domino fanno crollare le certezze e la rassegnazione di ciascuno dei tre personaggi. Pur nella difficoltà a comunicare di ciascuno di loro, il fatto di incontrarsi in un modo così casuale permette in qualche modo di condividere e addolcire la loro solitudine e di intraprendere un cammino che li può portare lontano, ciascuno alla scoperta di un nuovo se stesso.
Se questi sono gli ambiziosi obiettivi del film, meno convincente è il modo in cui vengono perseguiti. La figura di Gea, ben delineata, non si evolve come sarebbe auspicabile e finisce col rimanere un po’ troppo imbrigliata nella sua condizione, o meglio, un’evoluzione che rimane troppo in sottotraccia mentre il cambiamento di prospettiva viene annacquato in altre situazioni. Peter Del Monte pare non riuscire compiutamente a rappresentare la rottura del vetro dietro il quale le tre solitudini si trovano.
Nessuno mi pettina bene come il vento è un aforisma di Alda Merini, tanto misterioso nel momento in cui lo si legge, quanto esplicativo nel descrivere la solitudine. Peccato che il film non sia riuscito fino in fondo a trasmettere con la stessa chiarezza ciò che voleva raccontare.
Alessandro Barbero
Nessuno mi pettina bene come il vento
Regia: Peter Del Monte. Sceneggiatura: Peter Del Monte, Gloria Malatesta, Chiara Ridolfi. Fotografia: Marcello Montarsi. Montaggio: Ugo De Rossi. Interpreti: Laura Morante, Adreea Denisa Savin, Jacopo Olmo Antinori, Maria Sole Mansutti, Massimiliano Carradori, Aurora Garofalo. Origine: Italia. Durata: 100′.