DAY 1
Si è aperta il 15 marzo 2017 la sesta edizione del MICI, meeting internazionale del cinema indipendente, che per il secondo anno di fila si tiene nella futura capitale europea della cultura, la meravigliosa Matera. Sbarcato questa mattina all’aeroporto di Bari sono stato accolto da un inaspettato vento gelido, tutt’altro clima rispetto la calda Milano di questi giorni. Un pranzo veloce ed eccomi pronto per immergermi nell’atmosfera del festival… L’evento che coinvolge la città fino a domenica prevede dibattiti pomeridiani con professionisti del settore e anteprime cinematografiche mattina e sera. La location scelta per i convegni è una tra le più caratteristiche della città, Casa Cava, una grotta ricavata nella roccia magnificamente adattata a sala conferenze e spazio eventi. Tre gli incontri previsti questo pomeriggio:
Si parte con i rappresentanti di Lucania Film Commission che riportano le attività di cine-turismo e le prospettive future per la regione Basilicata. In particolare è stato presentato il piano Basilicata Movie Tourism che si pone l’obiettivo di mappare e rendere fruibili, sfruttando le nuove tecnologie (oculus, app, ecc..), le location utilizzate per i principali film girati nella regione tra gli oltre 60 realizzati fin’ora. Si ricordano titoli come Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini, Cristo si è fermato ad Eboli di Francesco Rosi, Io non ho paura di Gabriele Salvatores e i più recenti The passion di Mel Gibson, Veloce come il vento di Matteo Rovere e infine il remake di Ben Hur di Timur Bekmambetov. Saranno quindi organizzati dei percorsi ad hoc per i cinefili e curiosi che intendono scoprire questa meravigliosa terra attraverso la settima arte. Segue un approfondimento con Giuseppe Squillaci, proprietario di Canecane (azienda leader nel settore cinematografico italiano per la post produzione), e Angelo Poggi, business development manager di Makinarium (casa sviluppatrice degli effetti speciali de Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone). Quello che emerge da queste realtà è una grossa difficoltà di dialogo con le istituzioni, da cui ancora non sono ancora del tutto riconosciute, e la difficoltà di rimanere costantemente aggiornati.
La cosa più importante da tenere in mente per questo lavoro è che “una buona post parte dal concept”. Purtroppo nonostante negli ultimi anni ci sia un grosso movimento in questo campo è necessario “svecchiare la gerarchia del cinema italiano” guardando a nuovi generi e mercati. Infine, Domenico Dinoia, presidente FICE, presenta un quadro generale dei numeri legati alla distribuzione cinematografica in Italia.
Purtroppo non si rivela altrettanto interessante il film d’apertura firmato Max Nardari, La mia famiglia a soqquadro. L’obbiettivo dichiarato dal regista è quello di portare sul grande schermo il delicato tema della separazione sotto un nuovo punto di vista: se ad essere considerati normali e privilegiati fossero i bambini con genitori separati? Nonostante si provi a portare uno spaccato di vita reale, l’approccio appare superficiale e inaccurato, facendo un uso improprio di stereotipi e cliché relativi al contesto famigliare.
da Matera, Samuele P. Perrotta
Foto di Matteo Rinaldi