Esce per Feltrinelli un libro che promette un’interessante esplorazione della cultura tedesca del Novecento, attraverso due personalità antitetiche che operarono a titolo diverso in ambito cinematografico: Marlene Dietrich e Leni Riefenstahl sono state due icone del cinema del loro tempo, dalla Germania di Weimar all’America di Hollywood. Interpretando a modo loro “la donna nuova” hanno incarnato due differenti tipi di erotismo e di seduzione, mettendoli in scena sullo schermo – come attrice e cantante Marlene, come regista Leni.
Gian Enrico Rusconi – studioso di storia e cultura tedesca – traccia un parallelo tra i loro destini speculari, incrociati e opposti attraversano un periodo cruciale della storia e della società occidentale negli anni venti e trenta – ma ancora oltre. Marlene, dopo il successo de L’angelo azzurro, assurto nel frattempo a uno dei simboli della “cultura di Weimar”, si trasferisce presto in America diventando una diva internazionale. Leni invece in Germania mette la sua straordinaria creatività registica al servizio del nazionalsocialismo (Il trionfo della volontà, Olympia) e alla seduzione di massa esercitata dal suo Führer.
Marlene e Leni. Seduzione, cinema e politica
di Gian Enrcio Rusconi,
Feltrinelli Editore, p. 208, € 16,00
