Garçons de Cannes

Ma’ Rosa

La nostra esperienza a Cannes si conclude con la visione del film filippino Ma’ Rosa, diretto da Brillante Mendoza e ritenuto dalla critica italiana uno dei migliori candidati alla Palma d’oro. A nostro avviso non è risultato all’altezza delle grandi aspettative e, pur essendo un ottimo film, non ci è parso particolarmente meritevole dell’ambito premio.
LMa-rosaa storia è incentrata sul personaggio di Rosa, madre di tre figli che gestisce una piccola attività dolciaria che cela in realtà un traffico illegale di stupefacenti. A causa di una soffiata lei e il marito vengono arrestati e si trovano di fonte ad una scelta obbligata: la galera o la collaborazione con la polizia. Per non abbandonare i figli nelle ristrettezze economiche in cui versano, decidono di consegnare alle autorità Jomar, loro fornitore. Ma, nonostante si tratti di un ‘pesce più grosso’, la sua cattura non basta a saziare la bramosia di denaro dei poliziotti che chiedono una cauzione aggiuntiva, racimolata poi a fatica dai figli.
Regna sullo schermo, fin dalla prima inquadratura, la prepotente presenza del denaro, che si esprime sia nella corruzione della polizia, che nell’avidità della protagonista, evidente fin da subito anche nelle piccolezze. In contrapposizione al comportamento distaccato della madre, i figli si dimostrano disposti a tutto per riscattare i propri genitori e solo nell’ultima scena Ma’ Rosa sembra provare rimpianto per quella che forse era la sua situazione familiare prima di entrare nel giro della droga. Questo unico momento di valenza emotiva viene immortalato quasi fosse una fotografia, grazie allo stabilizzarsi dell’inquadratura. Ciò risulta essere fortemente in contrasto con il ritmo frenetico con il quale la cinepresa si sposta durante tutto il film: movimento che appare talvolta eccessivo e inappropriato, disturbando la visione che risulta confusa anche a causa del continuo cambio di messa a fuoco.
Interessante e di valore simbolico è la struttura ad anello con cui si apre e si chiude la narrazione: Ma’ Rosa nella prima scena predilige il denaro al cibo, mentre nella scena finale sceglie di utilizzare degli spiccioli per mangiare qualcosa. Ci troviamo ora a stendere quest’ultima recensione durante il viaggio di ritorno, con gli occhi stanchi e la penna che fa fatica a scrivere, mentre ci muoviamo tra uno scossone e l’altro, quasi come la cinepresa nella sua frenetica rincorsa dei personaggi del film.

da Cannes, la redazione della II Esabac

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