E’ in corso a Venezia, negli spazi di Palazzo Grassi, la mostra L’illusione della luce. Diciannove gli artisti presenti con installazioni che hanno per tema la luce nelle sue molteplici declinazioni e che spaziano dal video alla fotografia, dall’optical all’arte cinetica, per un percorso che immerge il visitatore in ambienti suggestivi e lo sottopone ad esperienze percettive che coinvolgono principalmente gli occhi. Come l’opera di Doug Wheeler (uno dei pionieri del movimento Light and Space con Robert Irwin e James Turrell), che con D-N SF 12 PG VI crea uno spazio senza spigoli, illuminato e totalmente bianco, in cui il disorientamento costringe i corpi dei visitatori a perdersi in una dimensione irreale e precaria.
Tra autori giovani e meno giovani, e l’ovvia presenza dei neon di Dan Flavin, scomparso diciotto anni fa, due artisti, distanti per poetica ed età anagrafica, lavorano con il video: l’americano scomparso nel 2008 Bruce Conner (vedi l’approfondimento https://www.cinequanon.it/latomica-di-bruce-conner/) e il quarantacinquenne belga David Claerbout.
In Oil Workers, attraverso una complessa tecnica digitale, Claerbout ferma in una sorta di stop-frame un gruppo di lavoratori nigeriani che ha trovato riparo sotto un ponte. Alcuni di loro sono in motocicletta, altri in piedi, tutti disposti in diversi piani di profondità. La macchina di Claerbout si muove in panoramica lentissima, mentre gli sguardi dei lavoratori sembrano, a turno, fissare lo spettatore. Il risultato è pura ipnosi, anche quando la macchina abbandona il gruppo per girare intorno al ponte scivolando sull’acqua fangosa e sui cerchi concentrici causati dalle gocce di pioggia, fino a ritornare (ed è un miracolo artistico e tecnico) sul gruppo ancora lì, fermo nel tempo e nello spazio, forse, ed è l’ultima sensazione (o percezione), leggermente in moto, artefice di uno spostamento impercettibile ma costante.
La mostra, spettacolare in alcune installazioni, formula un’idea di luce che per esistere ha bisogno di un soggetto che guarda e che dialoga con tutti gli spazi dell’esposizione, facendo traslare l’immagine dalla superficie alla profondità, sulla direttrice che dall’occhio porta al cervello.
Venezia, Palazzo Grassi, fino al 31 dicembre 2014: http://www.palazzograssi.it/it/mostre/lillusione-della-luce
A.L.