Attualità

Le cinquine di Cinequanon 2014

Siamo infine arrivati agli ultimi giorni di questo 2014 così denso cinematograficamente. Ciò implica che sia anche tempo di classifiche e quest’anno la redazione si spacca la testa nel tentativo di ricordare tutti i film visti e riportare i cinque migliori, ma anche i peggiori e le bellezze fuori formato. La consapevolezza che la pellicola migliore potrebbe essere quella che non abbiamo visto ci spinge a sbirciare nelle top five altrui (comprese quelle che vorrete condividere con noi tramite i nostri portali) e a fare un rush di visioni dell’ultimo minuto prima di dedicarci alle interessanti promesse del 2015. D’altronde che farci, siamo bulimici di meraviglia!

Auguri dalla redazione di Cinequanon!

MATTEO ANGARONI

1-      CLASS ENEMY, di Rok Bicek. Sembra incredibile, ma la versione senza buoni sentimenti de L’attimo fuggente l’ha scritta e diretta un ragazzo di 27 anni.

2-      NEBRASKA, di Alexander Payne. Forse quel che rimane del sogno americano è un biglietto della lotteria falso.

3-      SI ALZA IL VENTO, di Hayao Miyazaki. Anche senza gatti che diventano autobus, anche senza spiriti e castelli nel cielo, il fantastico è sempre a portata di mano. Arrivederci Maestro! (Lo so. Però quando c’è Miyazaki mi vien sempre su una roba da dentro che un po’ perdo la misura)

4-      MOMMY di Xavier Dolan. La seconda cosa che ho pensato quando sono uscito dalla sala è stata che Harmony Korine non era più solo.

5-      LOCKE, di Steven Knight. Vuoi fare un film? Va bene. Hai a disposizione un solo attore e una macchina. L’attore non può mai scendere dalla macchina e deve andare dal punto A al punto B. Hai a disposizione 90 minuti, il tempo che serve per andare dal punto A al punto B. E’ notte. Sulla macchina c’è un telefono. Tutto qui. Buona fortuna.

FILM RIGURGITO:
MAPS TO DE STARS di David Cronenberg. Con Cosmopolis ho fatto quasi due ore a dire Mamma mia che boiata. Poi, in macchina, ho avuto la rivelazione e ho capito che era un grandissimo film. Ecco, per Maps to the stars non ho ancora avuto la rivelazione.

FUORI FORMATO:
IL SALE DELLA TERRA, di Wim Wenders e Ribeiro Salgado. Non credo che abbia senso chiedersi se sia o meno un bel film. Forse non ha nemmeno senso chiedersi se è davvero un film. Però è una storia che andava raccontata, questo sì.

GIULIA COLELLA

1-      SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO di Jim Jarmush: Un film sull’eternità della bellezza.

2-      BOYHOOD di Richard Linklater: Aldilà del racconto della quotidianità domestica va segnalata la grandezza del personaggio di Ethan Hawke. Il papà più figo della storia del cinema.

3-      INTERSTELLAR di Christopher Nolan: Adoro quando Hollywood fa il suo dovere.

4-      L’AMORE BUGIARDO – GONE GIRL di David Fincher: Se Hitchcock fosse vivo l’avrebbe apprezzato per la complessità delle relazioni uomo/donna.

5-      SAVING MR. BANKS di Lee Hancock: Apparentemente un film pro Disney, in realtà un’originale critica all’industria dell’intrattenimento. E poi c’è Emma Thompson che buca lo schermo!

FILM RIGURGITO:
MALEFICENT di Robert Stromberg: Vuoi fare un brutto live action? Fallo pure, ma almeno chiediti perché una mamma dovrebbe prendere in braccio la sua bambina e dire a se stessa: “Ti chiamerò Malefica!”. Ho pagato il biglietto, me lo devi.

FUORI FORMATO:
THE NEWSROOM di Aaron Sorkin: Una serie televisiva con un’illuminante visione del presente e del vero giornalismo.

MATTIA COLETTO

1-      SNOWPIERCER: di Bong Joon-ho. Un treno che non si ferma mai, come la terra, come l’universo tutto, come la società in cui viviamo e anche quando sei nella stanza dei bottoni ti accorgi che non puoi fermare nulla. Nichilista.

2-      EDGE OF TOMORROW: di Doug Liman. E’ “Ricomincio da capo” con Bill Murray in chiave fantapocalittica. Tom Cruise è bravo e il film piace assai, poi ci sono esoscheletri e spade giganti. Maranza.

3-      THE BABADOOK: di Jennifer Kent. Film di esordio della Kent, horror australiano sublime, il mostro è dentro di noi, sempre. Psicanalitico

4-      LA SPIA – A MOST WANTED MAN: di Anton Corbijin. Canto del cigno di Philip Seymour Hoffman e si vede, lui è un nervosissimo e disilluso agente del controspionaggio che resiste nonostante tutto. Beffardo.

5-      THE LEGO MOVIE: di Phil Lord. Perché sono i Lego, perché c’è di tutto e di più, perché è la fantasia al potere e perché everything is awesome. Fanciullino.

FILM RIGURGITO:
INTERSTELLAR, di Christopher Nolan. Nauseante, abbandonata la sala prima della fine del film, cosa che non mi è mai successa nella vita. Forse da rivedere con sottotitoli o in italiano. Relativo.

FUORI FORMATO:
GOMORRA LA SERIE, di Claudio Sollima. La roba tosta si può fare anche in Italia, se c’è la volontà e la gente giusta. È stato Gomorra ma poteva essere anche altro.

MANUEL FARINA

1-      LEI di Spike Jonze: La solitudine che aspira a un amore superiore cui solo un’intelligenza artificiale può però aderire. Una rivisitazione di Ghost in the Shell dal punto di vista umano e in chiave esistenziale ultrapessimistica.

2-      THE COUNSELOR di Ridley Scott: un crudele e cinico affresco del mondo contemporaneo, in cui non v’è spazio per gli affetti e dove impera solo l’interesse più bieco.

3-      IDA di Pawel Pawlikowski: L’intimità contraddittoria di una donna, vissuta con una candida rassegnazione a 4:3.

4-      LOCKE di Steven Knight: L’intera coscienza di un uomo racchiusa nell’angusto spazio di un’autovettura e nel tempo di una fredda notte.

5-      H. di Rania Attieh e Daneil Garcia: fantasia e realtà che si compenetrano e si sovrappongono come filigrane sulla pergamena della maternità, lasciando la narrazione aperta su più chiavi di lettura e più verità.

FILM RIGURGITO:
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì: La solita visione trita e ritrita della borghesia, piena di stereotipi e insopportabili personaggi macchietta che corrispondono solo in minima parte alla realtà del mondo imprenditoriale.

FUORI FORMATO:
ADIEU AU LANGAGE di Jean-Luc Godard: Perché “chi manca d’immaginazione si rifugia nella realtà”.
MASSIMO LAZZARONI

1-      SNOWPIERCER di Bong Joon-ho: quando l’intrattenimento incontra la profonda riflessione filosofica.

2-      BOYHOOD di Richard Linklater: 12 anni di straordinaria normalità. Attendiamo i prossimi 12.

3-      ANIME NERE di Francesco Munzi: Un’ineluttabile tragedia made in Calabria

4-      IDA di Pawel Pawlikowski: Dramma intimo tra sacro e profano in un vibrante bianco e nero.

5-      NYMPHOMANIAC di Lars Von Trier: Il regista danese gira il suo “Kill Bill” vol. 1 e 2.

FILM RIGURGITO:
IL PRETORE di Giulio Base. Modesta commediola che non ha varcato le colonne d’Ercole di Busto Arsizio.

FUORI FORMATO:
TRUE DETECTIVE di Nic Pizzolatto. Due star hollywoodiane per la serie capolavoro scritta da Nic Pizzolatto.

ALESSANDRO LEONE

1-      THE LOOK OF SILENCE  di Joshua Oppenheimer. La quadratura scomposta di una spirale di atrocità.

2-       BOYHOOD  di Richard Linklater. Dodici anni in 160′ sulla pelle di Ethan Hawke e Patricia Arquette. Invecchierai anche tu.

3-      STOP THE POUNDING HEART  di Roberto Minervini. Il sud degli Stati Uniti in un’istantanea agghiacciante.

4-       IL REGNO D’INVERNO  di Nuri Bilge Ceylan. L’inverno più rigido che ricordi. Da attraversare con pazienza.

5-      FRANCES HA  di Noah Baumbach. New York è una superficie su cui pattinare.

FILM RIGURGITO:
La cerimonia di consegna dei David di Donatello.

FUORI FORMATO:
ADIEU AU LANGAGE di- Jean-Luc Godard. C’è ancora qualcuno che pone domande sul cinema senza pontificare.

MARCO MARCHETTI

1-      DUE GIORNI, UNA NOTTE di Jean – Pierre e Luc Dardenne. C’era una volta (forse) la coscienza di classe.

2-       INTERSTELLAR di Christopher Nolan. Un viaggio cosmogonico all’origine dell’universo.

3-       MAPS TO THE STARS di David Cronenberg. Il fuoco di Brunilde. L’incesto di Siegmund e Sieglinde. La mitologia del Settentrione in una nerissima fiaba hollywoodiana.

4-      THE JUDGE di David Dobkin. Il Midwest con i suoi spazi, i suoi silenzi e le sue colpe.

5-      IL PROCURATORE di Ridley Scott. El bolito. Il confine. La donna giaguaro. Il destino di tutte le cose.

FILM RIGURGITO:
ITALY IN A DAY di Gabriele Salvatores. Gli italiani sono contenti, mettono al mondo figli e comprano casa. E quando hanno finito di pagare il mutuo, mettono al mondo altri figli. Italiani state sereni: la crisi è solo quella della mezza età.

FUORI FORMATO:
DURAK – THE FOOL di Yury Bykov. Un film russo che potrebbe essere italiano. Soltanto che gli italiani non hanno le palle per girarlo.

GIULIA PERUZZOTTI

1-      LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher. Un sguardo fresco e concreto lontano dai fru fru, oltre le rumorose città italiane. Una prima opera promettente.

2-      ADIEU AU LANGAGE di Jean-Luc Godard. Quanto ancora da sperimentare, col 3D sembrava che tutto fosse stato già inventato. Non abbiate paura di ‘fare vostro’ ciò che è già stato detto!

3-      FUORISCENA di Massimo Donati, Alessandro Leone. Silenziosamente, dietro le quinte. Non è così facile vedere la bellezza attorno ad un risultato, piuttosto che il risultato stesso.

4-      IL SALE DELLA TERRA di Wim Wenders. La forza della storia a sfavore del prodigio della tecnica. Documentario impacchettato col fiocco di rafia, un uomo che cerca di risorgere dalle ceneri della sua stessa passione.

5-      INTERSTELLAR di Christopher Nolan. L’ennesima declinazione del concetto di tempo e spazio cinematografico, attraverso una carriera in crescendo già sui libri di Storia del cinema.

FILM RIGURGITO:
…anche il film più debole è sempre un miracolo. Viva il cinema!

FUORIFORMATO:
openlab.fm. Materia musicale modellata sull’intensità della luce notturna ibizenca.

 

 

 

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