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L’arte fuori di sè. La memoria di Paolo Rosa

copertina_libroPaolo Rosa è stato un artista, un visionario e un lucido narratore della situazione contemporanea. Dalle sperimentazioni in campo visivo con la video arte e l’avventura di Studio Azzurro, gruppo di ricerca sui nuovi linguaggi, le sue analisi hanno attraversato molteplici spazi del fare artistico toccando gli aspetti legati alla formazione, alla produzione e all’esposizione dell’opera d’arte. Il linguaggio tecnologico è sempre stato il centro delle sue ricerche, fino ad arrivare ad una nuova idea di museo proposta all’interno del suo ultimo libro L’arte fuori di sé. Un manifesto per l’età post-tecnologica (2011): « Si deve passare dalla cultura del museo di collezione a quella del museo di narrazione, sfruttando le straordinarie capacità che lo sviluppo delle tecnologie ci ha fornito sotto forma di macchine e di linguaggi particolarmente adatti alla narrazione (si pensi per esempio al cinema, alla televisione e ai nuovi media). […] Raccontare con le nuove tecnologie significa creare una narrazione intorno a dei soggetti precisi, ma significa anche, al contempo, raccontare la tecnologia stessa. […] La memoria collettiva oggi ha bisogno di stimoli e di contesti meno statici e meno monumentali, ha bisogno di ritrovare la dimensione di un’identità più fluida, più simile a quella, per esempio, del mito.»

L’arte fuori di sé – Un manifesto per l’età post-tecnologica
di Andrea Balzola, Paolo Rosa.
Feltrinelli – Serie Bianca, p. 224, € 16,00

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