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L’albero

L'opera prima di Sara Petraglia

“L’albero è un elogio all’età…” dice la regista Sara Petraglia dopo la proiezione “…l’età dei vent’anni”.

L’albero è una storia molto triste, oserei dire straziante, che racconta di due amiche molto diverse tra loro: Bianca (Tecla Insolia) e Angelica (Carlotta Gamba). Abitano al Pigneto, un quartiere romano dove la cocaina viene spacciata di continuo; anche loro ne sono dipendenti. Il tempo scorre e le avventure di queste due ventenni tormentate dalla droga, dalle illusioni e dall’amore vengono mostrate attraverso gli occhi di Bianca, la protagonista, sempre di più innamorata di Angelica.
Dalla finestra del loro nuovo appartamento in affitto, Bianca vede un albero in lontananza. Lei nota sempre tutto ciò che di più nascosto c’è. È attenta ad osservare il mondo per poterci scrivere poesie. Bianca ha un’anima profonda, alla costante ricerca di ispirazione intorno a lei e, specialmente, nelle opere di Giacomo Leopardi. Questa associazione non è casuale: L’albero è una storia che racconta anche della tristezza degli adolescenti che, con questo peso sulle spalle di doversi godere la vita solamente perché si è giovani, finiscono per perdersi nel caos dell’esistenza e dell’angoscia.

“Tal si dilegua, e tale
Lascia l’età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l’ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s’appoggia la mortal natura.”

Bianca legge ad Angelica i versi dell’ultimo canto di Leopardi: Il tramonto della luna. Angelica, però, è persa nel suo mondo più superficiale e per lei tutto questo è troppo triste. Meglio godersi una serie tv mangiando cereali o farsi una striscia per divertirsi un po’.

L’albero è l’opera prima di Sara Petraglia, presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Roma 2024. La regista non ha paura di ammettere che c’è tanto di autobiografico all’interno del film. Nelle note di regia de L’albero scrive: “Questo è un tentativo di elaborare un vissuto denso, traumatico, ma anche felice. Di trasformare in parole il sentimento della nostalgia. […] Pensavo che questa storia riguardasse solo me. Ma dopo averlo scritto ho capito che poteva parlare ad altri.”
Sara Petraglia ha utilizzato una delicatezza non indifferente per trattare il tema della droga: ha scelto di non esagerare mai. Dopo la proiezione del film, ha ammesso che la realtà della dipendenza da cocaina comprende molte sfumature più oscure di quelle che ha scelto di rappresentare. Ma questo ha potuto estendere la diffusione della storia a una fascia di pubblico più diversificata.
Bianca e Angelica sono quindi due personaggi che evolvono con lo scorrere del tempo. Sono interpretate da due attrici giovanissime e talentuose: Carlotta Gamba, che ha lavorato in film importanti come Vermiglio, e Tecla Insolia, protagonista nella miniserie L’arte della gioia.
Il tempo cambia tutto quello a cui era abituata e Bianca – forse – sperava restasse per sempre tutto uguale. Un po’ come quell’albero che vede dalla finestra.

Ma quindi, l’albero cosa simboleggia? Sara ha raccontato che per lei è stata una costante nella scrittura: di fronte a lei, un enorme e affascinante albero la guardava scrivere e probabilmente le ha trasmesso l’ispirazione giusta. L’albero è importante nel film tanto quanto lo è stato per la sceneggiatrice/regista nello sviluppo della storia.
Il futuro fa paura. Soprattutto ai giovani che si sentono persi, ai giovani con dei grandi sogni, a quelli che soffrono e a quelli che amano fino in fondo. Perché i vent’anni sono l’età di mezzo, dove non sei abbastanza grande ma sei ancora troppo giovane. Dove ti puoi permettere di sbagliare, ma se sbagli perdi tempo. Dove gli affetti mutano e non sai più chi ne vale veramente la pena. Dove ancora cerchi di capire chi sei.

Francesca Ponti

L’albero

Regia e sceneggiatura: Sara Petraglia. Fotografia: Sabrina Varani. Montaggio: Desideria Rayner. Musiche: Francesco Rita. Interpreti: Carlotta Gamba, Tecla Insolia, Cristina Pellegrino, Carlo Geltrude, Yamina Brirmi, Stella Franco, Beatrice Modica, Manuel Spadea. Origine: Italia, 2024. Durata: 92′.

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