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L’alba di un nuovo avvenire: AKIRA

“E’ una rinascita cosmica!!” Queste sono le parole che il dottor Onishi esclama mentre viene schiacciato nel suo furgone laboratorio da una massa cellulare di proporzione apocalittiche, il progetto Akira, un’arma di distruzione di massa sfuggita al controllo.
Akira, film del 1988 diretto da Katsuhiro Otomo e animato dalla TMS Entertainment è senza ombra di dubbio un capolavoro del genere apocalittico.
In una Tokyo dai toni cyberpunk, gang e giovani motociclisti si sfidano per il controllo del territorio: le loro scorribande li porteranno a scontrarsi con le forze di polizia e l’esercito di un Giappone sull’orlo della guerra civile, dove la corruzione ha raggiunto i vertici più alti della politica e dell’esercito. Un gruppo di rivoluzionari radicali cercheranno di riattivare il progetto Akira per riportare l’ordine, senza però valutarne le conseguenze.
Principale motore di tutta la vicenda è Akira, un’esperimento scientifico che aveva già causato uno scontro bellico di proporzioni mondiali 31 anni prima e che aveva portato alla distruzione di Tokyo e alla sua ricostruzione. Sporca, inquinata, oscura, congestionata, abitata da milioni di persone stipate in quartieri dormitorio, è la metafora di una società che si trova nuovamente al limite della sue forze, “è un frutto troppo maturo che sta per cadere dall’albero ma che contiene i semi di una nuova società. Akira sarà il vento del cambiamento che porterà alla caduta e alla rinascita”. Con queste parole Nezu, politico doppiogiochista e teorico della rivoluzione, sintetizza il pensiero che pervade gran parte della pellicola, per tutto il film e a tutti i livelli ci si attende un segno che indichi l’inizio del cambiamento, fanatici religiosi, terroristi, ufficiali dell’esercito, politici corrotti e scienziati sembrano tutti aspettare che da un momento all’altro qualcosa accada, un segnale che dia inizio alla rivoluzione che porterà alla rinascita.
Rivoluzione e rinascita sociale, politica, religiosa e scientifica, in questo mondo che conoscerà ancora una volta la potenza di Akira sopravviveranno solo i puri di cuore e gli uomini non corrotti dal potere. Il giovane Kaneda e i suoi amici punk, poco più che tossici con il pallino delle moto, saranno tra i pochi a sopravvivere alla distruzione totale divenendo i custodi di una nuova città lavata dal sudiciume e purgata dei suoi mali, dove per la prima volta in quasi due ore di film nubi ciclopiche vengono squarciate dai raggi di sole, l’alba di un nuovo avvenire.

Mattia Coletto

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