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La nostra terra

la nostra terraGiulio Manfredonia è un regista poliedrico, che privilegia il genere della commedia per raccontare storie in cui il divertimento è il filtro attraverso il quale passano vicende drammatiche, socialmente e politicamente non neutrali. Era già accaduto con Si può fare, ancora di più con Qualunquemente ed ora accade in modo ben riuscito nel suo nuovo film, La nostra terra.

Siamo in Puglia, altra terra così spesso mortificata dalle mafie locali (che qui si chiama Sacra Corona Unita). Se nel nuovo film di Franco Maresco, Belluscone, si perde ogni speranza di vedere un meridione migliore (in particolare la Sicilia), in questo film c’è l’altra faccia della medaglia, quella di chi lotta quotidianamente per cambiare un destino che molti considerano immutabile. La storia è ispirata a tante storie vere, quelle che vedono i terreni confiscati alla mafia trasformati da cooperative che iniziano a coltivare quella stessa terra.
I protagonisti della storia sono sostanzialmente tre. C’è Filippo, interpretato da Stefano Accorsi,Sergio Rubini Stefano Accorsi che è il classico uomo del Nord Italia specializzato nella gestione della burocrazia, delle scartoffie, delle leggi. Uomo che conosce la teoria ma non la pratica. C’è Cosimo (un eccezionale Sergio Rubini), l’ex fattore del mafioso a cui è stato confiscato il terreno, uomo legato visceralmente alla terra che coltiva. E c’è Rossana (Maria Rosaria Russo), donna bella e giovane, determinata a lottare sempre per la legalità, idealista che crede di poter cambiare le cose e combatte quotidianamente perché ciò accada.
Intorno ai tre protagonisti ruota una varia umanità composta dai soci della cooperativa di cui si raccontano storie, ostacoli, creatività e amore che ciascuno di loro riversa in quell’impresa.
Il film non racconta nulla di nuovo. Tutti sappiamo le grandi difficoltà e le minacce a cui vanno incontro coloro che si impegnano nel ridonare vita ai terreni confiscati alle mafie, o più in generale chiunque si opponga alla criminalità organizzata. Considerazione che non basta per svalutare un film che, supportato dalla sceneggiatura dell’esperto Fabio Bonifacci, racconta bene la vicenda e riesce a tratteggiare i personaggi in maniera convincente, in particolare Cosimo. Sergio Rubini riesce a dare spessore a un uomo totalmente pugliese nel modo di pensare e di agire, legato alla terra dal sudore e dal sangue che ci ha versato e tuttavia capace di scelte per lui struggenti.
La Nostra terra è un film che, nonostante qualche marchetta fastidiosa (in particolare quella a favore di un noto istituto bancario… product placement?), è in grado di raccontare la parte migliore del Sud Italia e dare speranza nella possibilità di un futuro diverso. E se questo accade con il sorriso in bocca non guasta per niente.

Alessandro Barbero

La nostra terra

Regia: Giulio Manfredonia. Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Giulio Manfredonia. Fotografia: Marcello Montarsi. Musica: Mauro Pagani. Interpreti: Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Maria Rosaria Russo, Iaia Forte, Nicola Rignanese, Bebo Storti. Origine: Italia, 2014. Durata: 1h 40

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