Vedere un film di Robert Guédiguian è come tornare a casa, da sempre vorrei vivere dentro il suo cinema perché è davvero un posto pieno di amici: anche in questo nuovo film ci sono la Ascaride, Daroussin, Meylan, che da ormai quarant’anni formano una compagnia inossidabile. Come sempre c’è anche la solidarietà per i guai dei suoi protagonisti, le sfide impossibili, un filo di speranza in un mondo sempre più attaccato al denaro, il bisogno di amori talmente cinematografici da sembrare insensati.
La gazza ladra racconta la storia di Maria (Ariane Ascaride), una donna che ha passato la vita ad aiutare con grande dedizione le persone anziane, instaurando con loro un forte legame di devozione e fiducia. La sua condizione precaria, tuttavia, la porta ogni tanto a rubare loro qualche euro per togliersi alcuni sfizi. È sposata con il personaggio interpretato da Meylan, un uomo che ha lavorato in nero per tutta la vita e ora ha una pensione da fame. Darroussin interpreta invece un vecchio professore in pensione, solo nel suo grande appartamento con terrazza vista mare e in complicati rapporti col figlio che non gli perdona di aver abbandonato la famiglia per inseguire l’amore.
Quando per Maria si presenta l’occasione per esaudire il suo desiderio più grande, ovvero quello di vedere l’amato nipote diventare un grande pianista, la donna decide di spingersi oltre i limiti, innescando una serie di conseguenze che metteranno a dura prova gli equilibri della sua famiglia e di coloro ai quali ha dedicato la vita.
Guédiguian negli ultimi anni ha trovato una leggerezza di tocco non comune nonostante racconti storie sempre simili: sempre intorno alla città di Marsiglia e sempre insieme al suo cast di attori che invecchiano davanti alla sua macchina da presa. E anche i temi restano più o meno sempre gli stessi: la precarietà economica, i drammi della vita, la solidarietà come unica via d’uscita, la speranza nonostante la violenza della società. Il suo è un cinema che ti fa vivere insieme ai suoi personaggi e che ti riporta a casa, è questo senso di lealtà incrollabile che rende la sua filmografia così coinvolgente e commovente.
In La gazza ladra c’è forse meno politica che in molti altri film del regista marsigliese, ma c’è un discorso rilevante sulla ricerca dell’essenza del vivere, che non può essere solamente sopravvivenza ma è necessità di amore, di cibo buono, di buona musica e di speranza. Un discorso sempre più vitale nei tempi pazzi che ci scorrono davanti ai nostri occhi. Guédiguian per fortuna lo fa ancora e speriamo continui a farlo ancora per un bel po’ di tempo.
Il film è al cinema da pochi giorni distribuito da Officine Ubu.
Claudio Casazza
La gazza ladra
Regia: Robert Guédiguian. Sceneggiatura: Robert Guédiguian, Serge Valletti. Fotografia: Pierre Milon. Montaggio: Bernard Sasia. Musiche: Michel Petrossian. Interpreti: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet, Marilou Aussilloux, Lola Naymark. Origine: Francia, 2024. Durata: 96′.