DocumentaMy '12

I vincitori Documentamy 2012

Conclusa la prima edizione di DocumentaMy, neonato festival del documentario varesino. Per cinque giorni proiezioni, dibattiti ed incontri con gli autori hanno animato la sala cinematografica Filmstudio90 di via De Cristoforis a Varese con un ottimo successo di pubblico. Protagonisti delle ultime due giornate i documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, che sabato pomeriggio hanno tenuto un affollato workshop per addetti ai lavori e che questa sera (domenica 11 novembre) presenteranno il loro ultimo documentario Il castello, pluripremiato film che racconta un anno passato a Malpensa.

I due documentaristi, insieme al giornalista varesino Michele Mancino ed alla critica cinematografica Mariolina Gamba, hanno consegnato i premi per la prima edizione di concorso riservata a giovani autori (massimo 35 anni) e lavori della durata massima di 30 minuti. L’edizione 2012 di DocumentaMy è stata vinta dalla giovanissima regista di Pordenone,  Caterina Shanta, autrice del documentario È TROPPO VICINO PER METTERE A FUOCOQuesta la motivazione: un film che, attingendo con coraggio a un archivio privato, tenta di raccontare in modo personale e intimo due grandi fatti della storia recente e si sforza di trovare un’impossibile giusta distanza, lasciando inevitabilmente aperto e irrisolto il finale.

Il Premio del pubblico (oltre 100 persone hanno votato i nove lavori in concorso) è vinto da due documentari a pari merito: DINAMITE di Emanuela Mascherini e NANACH REVOLUTION di Mattia Coletto.

 

 

 

 

È TROPPO VICINO PER METTERE A FUOCO

Regia e sceneggiatura di Caterina Shanta e Valeria Marchesini. Fotografia e montaggio di Caterina Shanta. 14’, Italia, 2012.

La vita di Caterina vista attraverso lo sguardo fotografico dei due padri, entrambi militari dell’esercito. Una microstoria che intreccia alcuni eventi che hanno segnato la grande storia, dalla caduta del muro di Berlino fino alla seconda guerra del golfo. Tutti i materiali fotografici utilizzati provengono interamente dall’archivio della famiglia di Caterina, comprese le immagini del conflitto.

@cinequanonit

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