Si è concluso domenica 23 settembre la diciassettesima edizione del Milano Film Festival. Ecco i principali premi assegnati:
Miglior Lungometraggio
CHINA HEAVYWEIGHT di YUNG CHANG (CANADA/CHINA)
Per la sua narrazione avvincente che ridefinisce il concetto di ciò che significa perdere, utilizzando lo sport del pugilato come veicolo per rivelare una verità più grande sulla crescita e le aspirazioni di un individuo.
Menzione speciale concorso lungometraggi
EVERYBODY IN OUR FAMILY di RADU JUDE (ROMANIA)
Per la sua capacità, attraverso la scrittura intensa e la recitazione, nel descrivere come i conflitti possano scaturire e degenerare nella vita familiare normale. Un incubo quotidiano come metafora per conflitti più grandi.
Miglior Cortometraggio
NOTRE CORPS EST UNE ARME: PRISONS di CLARISSE HAHN (FRANCIA)
La giuria, composta di cinque documentaristi, avrebbe voluto dare il premio ad un film che non fosse un documentario, ma la potenza dell’opera vincitrice ci ha convinti di prediligere ancora una volta un film vicino a questo genere. Un film in bilico tra documentario e videoarte, di grande forza espressiva e legato ad una tematica importante è sviluppato tramite un linguaggio crudo ed essenziale. Per le scelte prese la regista dimostra un grande coraggio: sempre in tensione tra parole e silenzi, tra sofferenze e speranze, la regista ha dato vita ad una dichiarazione politica poetica semplicemente potente.
Menzione speciale concorso cortometraggi
VILAINE FILLE, MAUVAIS GARçON di JUSTINE TRIET (FRANCIA)
Per la perfezione formale e la sorprendente credibilità di regia e recitazione.
Premio Colpe di Stato (assegnato in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema)
WE ARE LEGION: THE STORY OF THE HACKTIVISTS di BRIAN KNAPPENBERGER (USA)
Premio del pubblico
L’ESECUZIONE di ENRICO IANNACCONE (ITALIA)
La redazione