Cannes 2013Slider

Highlights n.2 – Festival di Cannes 2013

Non ci avrei mai scommesso. Ma il Festival di Cannes può anche essere la giovane regista armena che studia a Parigi, e attende accanto a te, in fila, la proiezione delle 22. Ti invita a vedere il suo corto, selezionato dal Festival, allo Short film Corner, uno spazio di consultazione interno al Palais du Festival, che concede visibilità agli esordienti. Ed ecco che hai già trovato che fare in quella mezz’ora tra una proiezione e l’altra.

Nonostante queste piacevoli variazioni sul tema, siamo ancora nel vivo della competizione ufficiale. In mattinata  si sente l’eco della mondanità riversatasi per le strade con la prima di Sorrentino. Mentre gli altri dormono, noi siamo pronti per Sodenbergh: Behind The Candelabra, ovvero il luccicante ed attillato universo degli anni ’70-’80. behind-the-candelabra1Michael Douglas e Matt Damon sono gli amanti, eccentrici nella quotidianità e nella loro relazione. Liberace è la star, il talento; Scott è il toy boy, che accetta la chirurgia estetica pur di compiacere il proprio compagno. Un progetto dalle immagini spinte, alle volte, che era nell’aria già dai tempi di Traffic. Si vocifera che Douglas possa essere segnalato per il Prix d’Interpretation di quest’anno.

Questo cast mi riporta alla mente Jimmy P., il lungometraggio firmato da Arnaud Desplechin che avevamo visto qualche giorno fa. Non posso dimenticarmi Benicio del Toro: protagonista sul red carpet di Cannes per ben quattro volte (più presenza in giuria nel 2010) aggiunge al suo curriculum un interpretazione che potrebbe valere il secondo Prix d’Interpretation della sua carriera (il primo nel 2007 per Che). Alla fine della seconda Guerra Mondiale Jimmy Picard viene ricoverato nell’ospedale Militare Topeka, nel Kansas, per una forte depressione che deteriora anche il suo fisico. Buona la risposta del 10301-il-cast-de-la-grande-bellezza-al-0x375-2pubblico in sala, secondo noi verrà sicuramente distribuito in Italia ma non salirà sul podio.

Effetto Sorrentino? Qui al Palais i commenti sono entusiasti. Il lungometraggio richiama su di sé l’indelebile memoria della Dolce Vita. Agli stranieri il paragone piace moltissimo, al punto che stamattina leggo che è il favorito per la Palma d’oro. Io sono piuttosto positiva, ma conto di gustarmelo al mio rientro, dedicando il mio tempo qui a storie più inedite. Sono contenta che l’Italia, per quanto risenta della crisi anche nelle produzioni, concorra a testa alta con gli altri paesi europei.

E poi ci sono Omar, My sweet pepper land e Bends. Ma questi sono altri Highlights!

da Cannes Giulia Peruzzotti

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close