Sebbene i media abbiano dipinto l’apertura della manifestazione come sottotono – anche a causa di un tempo meteorologico avverso – Cannes recupera con il graduale arrivo del bel tempo, che rende meno aspre le lunghe file di attesa per le proiezioni. Un weekend affollato, elegante ed entusiasta, è preceduto alla settimana di proiezioni che Cinequanon seguirà per voi, red carpet compreso.
Nella giornata di oggi l’attesa proiezione del film di Sorrentino La grande bellezza. Nel tardo pomeriggio di ieri gli è stata dedicata una proiezione stampa ad hoc – sala Debussy, una delle più grandi e prestigiose, che comunque non ha accontentato la presenza in sala per tutti. I commenti a caldo sono vari e incuriosiscono la visione, dipingendo l’effetto finale ed inevitabile di una Roma felliniana e decadente nei costumi.
Fra le pellicole che costituiscono la competizione ufficiale di Cannes 2013, quella di Valeria Bruni Tedeschi rappresenta l’unico sguardo registico femminile in proiezione al Grand Theatre Lumière. Un record rispetto alla selezione dell’anno scorso, che non aveva incluso nessun lavoro diretto da donne in competizione ufficiale. Come sempre riscopriamo la sezione Un certain Regard, che apre uno sguardo più ampio sulla cinematografia mondiale, regalando oggi preziose attenzioni anche a Valeria Golino, il cui lavoro è stato calorosamente accolto anche dalla stampa straniera.
AS I LAY DYING. James Franco quest’anno veste i panni del regista traducendo per immagini la novella di William Faulkner As I lay Dying. Alcuni dei 15 sguardi originari dell’opera letteraria narrano la morte di Addie Bundren, madre di famiglia che chiede di essere sepolta in un luogo a lei caro. La polifonia del racconto trova a sua realizzazione nello split screen, che a volte rafforza il punto di vista di un personaggio per poi disintegrarlo, frazionando subito dopo l’azione da due angoli differenti della stanza. Nulla di nuovo per alcuni, i quali non sono sorpresi della contaminazione con la video arte e dello stile simile al Malick di qualche anno fa. Di certo Franco presenta un prodotto registicamente corretto ed emozionante che raccoglie alla fine della proiezione quegli applausi non dedicati solo alla sua immagine di attore.
da Cannes Giulia Peruzzotti