Che ci fanno Robert De Niro e Jeffrey Dean Morgan in una produzione targata Emmett/Furla? Se le danno di santa ragione per tutti i novanta minuti della pellicola. Il primo è un pericoloso gangster che ricicla soldi sporchi in un sontuoso casinò; il secondo un suo ex collaboratore sulla strada del pentimento che decide di derubare il potente malavitoso per pagare alla figlia una costosa operazione salvavita. Gli ingredienti del crime movie ci sono tutti, accostati l’uno all’altro in una combinazione che se non rasenta la perfezione poco ci manca. Eppure Heist, diretto da un misconosciuto britannico di nome Scott Mann, non è propriamente un thriller in salsa mafiosa, e nemmeno un’educata variazione del genere, quanto una sperimentazione dai toni ambiziosi benché discontinui: chissà perché, il bravo regista dissemina nel calderone un sacco di ironia macabra senza per questo scimmiottare la lezione di Tarantino; parte con una rocambolesca rapina al casinò, sparatorie e soldi facili, per poi ammucchiare i suoi disperati protagonisti su un bus alla Speed e continuare l’inseguimento per le strade d’America. Che c’azzecchino le due cose, non è dato di sapere: a meno che Scott non l’abbia pensata esattamente in questo modo, girare un film privo di logica, ma capace di seguire i ghiribizzi dell’action, di subordinarsi alle sue istanze anche qualora queste cozzino contro la banale realtà dei fatti.
La scelta di De Niro è stata puramente fortuita, poteva capitare qualcun altro che nessuno se ne sarebbe accorto. In fin dei conti serviva il super cattivo e la produzione è riuscita a recuperarne uno di un certo livello. C’è persino Gina Carano, la lottatrice di arti marziali miste che era riuscita a ritagliarsi una parte da protagonista in Knockout – Resa dei conti (2012) di Steven Sorderbergh. Qui la ritroviamo nei panni di una poliziotta che, anziché istituire un posto di blocco e bloccare la folle corsa dell’autobus con gli ostaggi, finisce per aiutare il baldanzoso rapinatore di casinò. Così, senza nessun motivo, magari per simpatia. Scott Mann procede di questo passo, carambola con la trama del suo film come con gli automezzi dispiegati all’inseguimento, mescola le carte fino a quando lo spettatore non sa che altro aspettarsi e finge di stare al gioco. Heist è divertente, piacevole, ideale per una serata da svacco e poltrona. Soltanto per questo, però.
Marco Marchetti
Heist
Regia: Scott Mann. Sceneggiatura: Stephen Cyrus Sepher, Max Adam. Fotografia: Brandon Cox. Montaggio: Robert Dalva. Musiche: James Edward Barker, Tim Despic. Interpreti: Robert De Niro, Jeffrey Dean Morgan, Gina Carano. Origine: USA, 2015. Durata: 93´.