L’assegnazione dei Golden Globe 2018 e la denuncia delle molestie sessuali nel cinema (e non solo) si sono mescolati in un copione atteso (ma non scontato), che ha visto le donne sfilare sul palco vestite in nero e il trionfo di un film che ha per protagonista una donna caparbia, Frances McDormand (premiata giustamente) in Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Il caso Weinstein ha scoperchiato un pentolone di melma ribollente, si sono aperti processi mediatici, molte teste sono cadute in attesa delle sentenze dei tribunali penali; in un teatro transmediale si confondono dichiarazioni e prese di posizione tra chi sapeva e ha taciuto, chi ha accettato di buon grado, chi ha rifiutato ed è stato escluso, tra chi ha divorato e chi si è lasciato ferire. Va da sé che palcoscenici come quello dei Golden Globe diventino occasione e terminale di posizioni nette e condivisibili, sempre che poi davvero cambi qualcosa. E qualcosa forse già sta cambiando se è vero che è stato presentato ufficialmente il movimento Time’s UP, sostenuto tra le altre da Meryl Streep, Cate Blanchett e Natalie Portman, che dovrebbe garantire un fondo per il sostegno legale alle vittime di molestie sessuali sul luogo di lavoro (donne e uomini).
Ma veniamo ai premiati. Poche sorprese e nessuna gloria per l’Italia, dal momento che sono rimasti fuori dal palmares Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome), Helen Mirren (protagonista di Ella & John di Paolo Virzì) e Jude Law (The Young Pope di Paolo Sorrentino). Il Premio alla carriera Cecil B. Demille è stato assegnato a Oprah Winfrey, prima donna nera a ricevere il prestigioso riconoscimento.
Come già scritto in apertura, il film dell’anno è Tre manifesti a Ebbing, Missouri: diretto da Martin McDonagh, porta a casa i premi al miglior film drammatico, alla sceneggiatura (dello stesso Martin McDonagh), attore non protagonista (Sam Rockwell) e attrice protagonista Frances McDormand. La forma dell’acqua – The Shape of Water vince il Globo per la miglior regia (Guillermo del Toro) e la per colonna sonora di Alexandre Desplat. Due Globi anche per Lady Bird (miglior film di genere comedy e attrice in una commedia, Saoirse Ronan). A Gary Oldman il premio per l’attore protagonista in un film drammatico, per la performance nei panni di Winston Churchill in L’ora più buia, mentre il premio per il miglior attore in una commedia finisce tra le mani di James Franco (in The Disaster Artist).
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