Cannes non è solo film e Selection Officielle, ma anche cortometraggi! Oggi, ultimo giorno al Festival, abbiamo partecipato alla proiezione del Programme 2 des Courts et Moyens Métrages della Quinzaine des realisateurs, la sezione dedicata a giovani registi emergenti.
Dal minimalismo del giapponese Grand Bouquet alla frammentarietà di Deux soeurs qui ne sont pas soeurs, abbiamo avuto la possibilità di vedere diverse modalità espressive. Inoltre, l’aver potuto incontrare le troupes che hanno realizzato questi progetti è stato particolarmente suggestivo ai nostri occhi.
Dato non poco rilevante è la presenza di un corto di produzione italo-neozelandese, Quello che verrà è solo una promessa. Purtroppo, però il film ci è risultato particolarmente monotono e pesante, e non è arrivato a trasmetterci alcun messaggio efficace e stimolante, per quanto l’intento fosse lodevole.
Infatti, in venti minuti la camera su carrello laterale si sposta lentamente lungo un villaggio Maori, mostrando via via un paesaggio ora arido ora sommerso dalle acque del mare, i cui abitanti si adattano di volta in volta ai repentini e bruschi cambiamenti climatici. Con un giorno di anticipo, in una cornice diversa dal consueto, abbiamo avuto la possibilità di prendere parte anche noi ad un originale FridaysForFuture.
Al contrario ci ha colpito un cortometraggio d’animazione singaporiano singolare. Piece of meat, girato in stop motion, racconta in maniera allegorica la storia di una costoletta di agnello che a stento riesce a guadagnarsi da vivere. A questa figura si accostano un durian e un tubero in fin di vita. In un esiguo lasso di tempo la vicenda arriva a coinvolgere emotivamente lo spettatore che può apprezzare personaggi muti, ma estremamente espressivi e profondi, malgrado la tecnica inconsueta e fortemente fuori dal coro.
Garçons de Cannes
“Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MIUR e MIBAC”
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