La Stagione 2015 di E-STATE al Castello, che si svolgerà dal 10 al 12 luglio al Castello dei Missionari Comboniani di Venegono Superiore (VA) su iniziativa dell’associazione Sui sentieri della musica, è dedicata alla relazione tra immagini e musica, una sinergia che nasce con il cinema, anzi – a onor del vero – con il pre-cinema, con gli spettacoli da salotto sotto le luci della Lanterna Magica. Dal muto al cinema “parlato”, le immagini in movimento raramente hanno fatto a meno di partiture musicali.
A pochi giorni dalla scomparsa improvvisa di James Horner, uno dei più grandi autori di colonne sonore nel cinema contemporaneo, per gli appassionati, ma in generale per gli amanti della musica e del cinema, si offre l’occasione di approfondire i meccanismi di questo connubio affascinante.
La domanda che si sono posti i promotori della tre giorni di Venegono parte dal supposto subordine della musica rispetto all’immagine: “perchè piuttosto non considerare paritetico nella narrazione filmica il ruolo della pellicola e quello del nastro magnetico? Almeno quando ad un regista di comprovata qualità viene affiancato un compositore di eguale statura”. Basti pensare a Eisenstein e Prokofiev o alla Fantasia disneyana, “film che per primo subordinò l’immagine alla musica, alla quale fu addirittura affidato il compito di dettare regole, sintassi narrativa e la materia stessa della visione”. In epoca recente poi altre coppie inseparabili: Spielberg e John Williams, Peter Greenaway e Michael Nyman. Chaplin le colonne sonore le componeva lui stesso, Eastwwood ne ha seguito l’esempio.
La musica negli anni riesce dunque a trascendere il ruolo di “spalla”, per diventare – Fantasia e Fantasia 2000 ne sono stati esempi alti – parte del racconto, addirittura “sceneggiatura” e struttura narrativa.
Claudio Ricordi, direttore artistico dell’Associazione Sui Sentieri della Musica, afferma che”a questi percorsi che vogliamo fare riferimento nella programmazione della Stagione 2015 E-STATE AL CASTELLO, coniando per l’occasione un nuovo vocabolo, che mette in evidenza la forte presenza della musica nella storia del cinema: CineMusica. Con Michael Chaplin, ospite d’onore di quest’anno, avremo modo di ripercorrere la storia e le emozioni della nascita della settima arte attraverso i film di Charlie Chaplin”.
IL PROGRAMMA
Venerdì 10 luglio:
Concerto del tramonto h.21: Anche il jazz avrà la sua parte con la Gipsy Pocket Swing Band, come citazione di film d’autore (ad es. Charlie Chaplin) e come trascrizioni da celeberrime musiche scritte per il cinema, con un quartetto acustico in stile manouche.
Concerto della sera h.22: Giovanni Venosta con Alessandro Cerino e Alberto Turra, racconta ed esegue pagine da due dei film da lui musicati per Silvio Soldini: “Pane e Tulipani” e “Brucia nel Vento”.
Sabato 11 luglio:
Concerto del tramonto h.21: . il violinista Fulvio Luciani e il pianista Massimiliano Motterle con: “Il violinista sul tetto: racconti e musiche dal cinema”.
Concerto della sera h.22: Emanuele Ferrari, con la voce e il pianoforte smonta e rimonta due momenti musicali che Nino Rota scrisse per il Casanova di Fellini.
Domenica 12 luglio:
h. 20,55: Omaggio della Offro Io Brass Band al compositore Charlie Chaplin.
h.21: serata dedicata all’ospite d’onore di quest’anno: Michael Chaplin, figlio del grande attore e regista che amava il violino e cercava sul pianoforte le melodie da abbinare alle sue indimenticabili sequenze mute: almeno sino al 1940, anno del suo primo film interamente sonoro “Il Grande Dittatore”. La proiezione del balletto col mappamondo e del memorabile discorso di Adenoid Hynkel/Chaplin avverrà alla presenza di Michael, che sarà poi in conversazione sui contenuti musicali “wagneriani” dello straordinario e coraggioso film con Gottfried Wagner. Tutto questo per non dimenticare Charles Spencer Chaplin a cento anni dal primo film col definitivo appellativo Charlot originale e classico ne Il Vagabondo, la cui musica sarà eseguita dal vivo – con relativa proiezione – da Francesca Badalini, assieme ad altri film con pagine musicali scritte da Chaplin. Poi un’ironica “Adenoid in Graal” eseguita al pianoforte da Eleonora Carapella e scritta da Paolo Colombo, che ci racconterà delle figure retoriche musicali applicate al cinema.
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