Ormai, purtroppo, il processo è avviato, la vecchia proiezione in pellicola ha i mesi contati. Tra pochi mesi le case di noleggio, a cominciare dalle major, non forniranno più le pizze che hanno fatto un secolo di storia del cinema, e la nuova tecnologia digitale imporrà il passaggio epocale alla proiezione in digitale. In Italia, certo indietro rispetto agli stati europei, già oltre il 50% delle sale si è adeguato a fronte di cospicui investimenti: sono soprattutto le multisale, mentre una buona fetta di monosale cerca in fretta di correre ai ripari, anche grazie ai finanziamenti che soprattutto le Regioni ormai, attraverso bandi pubblici complessi ma inevitabili, aiutano a riqualificare le sale cinematografiche. Del resto, salvaguardare le monosale e i cinema più piccoli serve alla diffusione non tanto dei film commerciali, ma soprattutto del cinema d’essai.
Chi soffrirà di più, ovviamente, saranno le sale di provincia, soprattutto quelle dei piccoli centri che hanno ben poco da investire ma che, obtorto collo, dovranno necessariamente dotarsi di attrezzature che consentano alla sala di affrontare positivamente questo gap tecnologico, operando una trasformazione degli impianti di proiezione e acquistando un moderno proiettore digitale, che deve avere almeno una potenza di 2K per poter avere film provenienti dal normale circuito distributivo delle sale. C’è da dire che questo adeguamento di impianti va anche al di là dell’offerta cinematografica: già ora, infatti, molte sale (anche per rispondere a un’evidente carenza del prodotto cinema, fenomeno che meriterebbe attente riflessioni) possono differenziare la propria offerta di programmi, offrendo al pubblico anche opere liriche, balletti, spettacoli teatrali e musicali live, spesso in diretta, o classici della storia del cinema rimasterizzati da proiettare come eventi di un giorno. Alla ricerca di nuove suggestioni, e cercando di rispondere al calo del pubblico tradizionale, soprattutto giovanile, la sala cinematografica tenterà sempre più di diventare sala di spettacolo polivalente, potendo offrire spettacoli di qualità diversificati e ad un prezzo conveniente per tutto il pubblico.
Tutto bene, quindi? Chi è legato al passato è un inguaribile romantico, malato di nostalgia per la vecchia cabina, sempre ingombra di spezzoni, forbici e giuntatrice e di un vecchio ma affidabile proiettore in ghisa con le sue bobine? Luci ed ombre, come sempre: se i moderni sistemi digitali consentono di ridurre considerevolmente i costi della stampa delle copie ed sono più maneggevoli e versatili, la proiezione non è più la stessa, l’immagine digitale è più fredda, meno profonda ed il fascino di una buona proiezione in pellicola, con la sua fotografia calda e avvolgente, rimarrà solo per chi, caparbiamente, terrà allestito anche il vecchio proiettore delle pellicole, da usare magari per i film che le cineteche meritoriamente riusciranno a conservare per poter, almeno episodicamente, proiettare con il vecchio sistema. Cose da cineclub, mica per tutti. Ma la magia del cinema, secondo molti amanti della pellicola, rimarrà intatta solo qui.
Giulio Rossini