Dodicesima edizione della rassegna Di Terra e di Cielo, dedicata all’ambiente, alla natura e all’esplorazione, attraverso il linguaggio del cinema, ma non solo. L’iniziativa, promossa da Filmstudio 90, Legambiente Varese Onlus e Lipu Varese, in collaborazione con Acli Terra, A.A.I.G, Yacouba per l’Africa, Amici della Terra, ACP Balerna, Associazione studentesca Environmental, Mondi Possibili e Zona Franca, si svolgerà dal 2 maggio al 9 giugno a Varese e dintorni.
Si parte giovedì 2 maggio, alle ore 21 al Cinema Teatro Nuovo di Varese, con un aperitivo a cura di Zona Franca ed un evento davvero speciale: si tratta della proiezione del film ÀGA di Milko Lazarov, vincitore del Festival di Sarajevo ed inedito in Italia. Il cacciatore di renne Nanook e sua moglie Sedna sono due Jakuti che vivono in una yurta tra distese di ghiaccio dell’estremo nord. La loro vita quotidiana è difficile ma non si lamentano, e trascorrono il tempo a raccontarsi antiche leggende, vecchi ricordi e nuovi sogni. Ma Sedna è malata. “Tra violente tempeste e primavere precoci, Nonook e Sedna, senza mai dirlo, parlano di riscaldamento globale, inquinamento, isolamento dalla civiltà e libertà della natura di quei pochi come loro che, nonostante le difficoltà di una vita al di fuori del tempo e dello spazio, si ritengono fortunati”.
Ma gli appuntamenti sono tanti e interessanti. Martedì 7 maggio, ore 21 presso la Sala Filmstudio 90, verrà presentato The Impact di Adreeanna Rodriguez, reportage realizzato dall’Istituto Oikos in Tanzania, che documenta un progetto inusuale: sono state date delle macchine fotografiche ad alcune donne Maasai, che non ne avevano mai utilizzato una, per andare in giro e fare un lavoro di documentazione fotografica sui cambiamenti climatici. A seguire, La Soif du Monde di Yann Arthus-Bertrand, un estratto di 20’ del famoso film diretto dal regista di Human. Si tratta di un viaggio nel mondo alla ricerca delle riserve d’acqua del nostro pianeta, viste dal cielo, per svelare al pubblico una serie di paesaggi acquatici di straordinaria bellezza e per denunciare la drammatica situazione di chi oggi non ha la possibilità di accedere all’acqua o di purificarla.
Segnaliamo poi un film di fiction mercoledì 15 maggio, ore 21, all’Oratorio di Quinzano di Sumirago: Il bene mio di Pippo Mezzapesa (legato al ricordo della moglie scomparsa, un uomo è l’unico rimasto a custodire la memoria di un paesino distrutto dal terremoto in Italia). E ancora fiction a Grantola, Cinema Mignon, con La donna elettrica di Benedikt Erlingsson, e Senza lasciare traccia di Debra Granik (rispettivamente l’8 e il 22 maggio, ore 21).
Gradito il ritorno di due registi varesini giovedì 9 maggio a Varese, al Cinema Teatro Nuovo: Eugenio Manghi e Annalisa Losacco presentano in prima visione assoluta due documentari realizzati per la RAI ma non ancora messi in onda. Un amore chiamato Africa è un documentario che racconta la magia dei grandi fiumi africani, vissuti in prima persona da alcuni italiani che qui sono nati, in grande armonia con le popolazioni originarie di questi luoghi e con la straordinaria fauna africana. Segue La due sponde della bassa, un film più intimistico, girato sul Po, da Borgoforte a Sabbioneta, passando per Guastalla, Novellara, Villastrada, alla ricerca delle tracce delle tradizioni famigliari del regista, ma non solo. Dopo la proiezione, festa con lambrusco e parmigiano, insieme ai registi.
Come ogni anno, davvero preziosa è la collaborazione offerta dal Sondrio Festival, rassegna internazionale dedicata ai parchi naturali nel mondo, che permette di proiettare anche nella nostra provincia i documentari premiati nell’ultima edizione del festival. Si comincia domenica 12 maggio, ore 16 (ingresso gratuito) a Varese, Sala Filmstudio 90 con La legge della natura – Morte nella radura di Owen Pruemm, che ha vinto al Sondrio Festival il Primo Premio “Città di Sondrio”. A seguire, Monti Tatra – La vita al limite di Erik Baláž (Premio Regione Lombardia), dedicato alla più piccola catena di alta montagna del pianeta. tra camosci, marmotte, cervi e gli orsi che cercano di fronteggiare le varie sfide di questo mondo di montagne.
Da segnalare ancora i cortometraggi del documentarista Marco Tessaro, incentrati sulla biodiversità nelle zone del Parco Ticino, e la collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria. Martedì 14 maggio, alle ore 18, all’Aula Magna via Dunant si terrà un incontro promosso dall’associazione studentesca Environmental, con diverse proiezioni tra cui Roadkill – La stage ignorata (sempre di Marco Tessaro), un documentario prodotto da Comunità Montana Valli del Verbano e Istituto Oikos, che descrive come milioni di esseri viventi muoiano ogni anno, investiti dai veicoli in transito lungo le strade.
La manifestazione si caratterizza anche per la scelta di arrivare in piccoli centri, dove coinvolgere nuovo pubblico per i temi dell’ambiente. A Castronno, Sala Polivalente, venerdì 17 maggio, alle ore 20.45, sarà presentato In questo mondo di Anna Kauber, che racconta la vita delle donne pastore in Italia (Miglior documentario al Torino Film Festival 2018, Italiana.doc). Martedì 21 maggio si arriva invece a Uboldo, sala circolo ACLI, per la presentazione del film I Villani di Daniele De Michele, che spezza una lancia a favore della cucina popolare italiana, che sta morendo, e della resistenza da opporre con forza ai modelli globalizzati.
Lunedì 20 maggio, ore 21 sul grande schermo del Cinema Teatro Nuovo di Varese (ingresso euro 8/rid.6,50/rid. 3) è invece in programma un evento spettacolare di assoluto richiamo: Mountain di Jennifer Peedom è un documentario mozzafiato che, in chiave di sinfonia audiovisiva, racconta le scalate delle montagne più impervie, le imprese impossibili di climbers e altri acrobati delle vette più remote. Una sinfonia di immagini e musica che si avvale di una partitura musicale composta da Richard Tognetti ed eseguita della Australian Chamber Orchestra, con in aggiunta brani di Vivaldi, Beethoven e Arvo Pärt. In apertura, rinfresco a cura di Mondi Possibili.
Altro evento imperdibile: sabato 25 maggio, ore 18 e ore 20.30, sarà il regista Renzo Carbonera che presenterà il suo Resina. Davvero originale il racconto: un coro di uomini, un direttore donna, una famiglia e una piccola comunità, che hanno bisogno di ritrovare il senso d’unione, per affrontare la sfida del domani. La giovane violoncellista Maria ritorna al paesino di montagna delle sue origini, dove si parla ancora una lingua arcaica: il cimbro. Qui trova una madre malata, un fratello appena sepolto a causa di un tragico incidente con il trattore, una cognata in lutto e una piccola comunità alle prese con i primi effetti del cambiamento climatico.
Gli eventi sono tanti e interessanti. Clicca qui per scaricare il programma completo della rassegna.
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