Tecnico della scientifica di giorno, efferato serial killer di notte. La doppia vita di Dexter Morgan (Michael C. Hall) continua a fare strage di fan e dal 2006 ad oggi, non smette mai di sorprendere. Ad arricchire ulteriormente l’ottava ed (ahimè) ultima stagione c’è la straordinaria partecipazione di Charlotte Rampling (Il Portiere di Notte) nei panni della neuropsichiatra Evelyn Vogel in un ruolo chiave che, ancora una volta, lascerà lo spettatore incollato allo schermo.
Nell’arco di questi otto anni abbiamo visto Dexter confrontarsi, a suo modo, con gli aspetti più comuni della vita: la famiglia, l’amicizia, la religione, l’amore… Tutti senza mai (o quasi) tradire il codice di Harry, ovvero un paradossale senso etico che lo spinge ad uccidere solo ed esclusivamente chi si è macchiato dell’ennesimo crimine: l’omicidio. In questo modo, orientato verso un discutibile senso del giusto, Dexter soddisfa il suo irrefrenabile impulso di uccidere.
Ma il vero problema per Dexter, non è certo gestire la morte, per la quale segue ogni volta un minuziosissimo rituale comportamentale, bensì la vita, che per lui è solo mera finzione. Una copertura per non dare nell’occhio e continuare ad agire indisturbato, come il bowling e la famiglia. Questo almeno inizialmente, perché stagione dopo stagione, si può assistere ad una lenta umanizzazione del personaggio nel rapporto col figlio, Harrison, e la sorella Debra (Jennifer Carpenter).
Se pur non mancano le cadute di stile, la forte caratterizzazione psicologica dei personaggi principali rendono la serie sempre più intrigante e l’argomento chiave dell’ultima stagione è proprio la famiglia, non solo per i fratelli Morgan, ma anche per personaggi secondari come il collega della scientifica Masuka (C. S. Lee), che si scoprirà padre di una ragazza con problemi economici, o il Tenente Batista (David Zayas), che spingerà il detective Quinne (Desmond Harrington) a studiare da Sergente per il bene della sorella Jamie (Aimee Garcia), la babysitter di Dexter, nonché nuova compagna di Quinne.
Anche Dexter si troverà ad avere a che fare con un “tirocinante”, ovvero un ragazzo a cui fare da padre spirituale, insegnandogli il codice di Harry così da riuscire a convivere con quell’Oscuro Passeggero che si porterà con se fino alla morte.
Ernesto Brusati
