Si è chiusa a Torino la ventunesima edizione del Festival CinemAmbiente. 15.000 le presenze complessive, “un pubblico interessato ai temi classici dell’ambientalismo – come conferma il direttore Gaetano Capizzi – curioso e attento nei confronti della rapida evoluzione subìta, in questi anni, dal dibattito internazionale in materia di sostenibilità e di nuovi modelli di sviluppo. Manifestazioni come il Festival sono strumenti di sensibilizzazione importanti che ritengo meritino di essere valorizzati e incentivati, e non certo contenuti o ridimensionati. Il nostro obiettivo è un significativo aumento del budget, segno di scelte culturali e politiche coerenti con un impegno sistematico in materia di tutela e sostenibilità ambientale”.
Ancora una volta il cinema, tra documentario e fiction, si dimostra capace di sollecitare dibattiti, di leggere il presente, di allargare sguardi su problematiche che non possono rimanere nelle aule parlamentari.
Riportiamo sotto i vincitori dell’edizione 2018.
Premio Asja.energy al miglior documentario internazionale assegnato a Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim Arbugaev (Svizzera 2018, 103’). La giuria composta da Antonietta De Lillo, Cristina Gabetti, Gino & Michele (Luigi Vignali e Michele Mozzati), Stefano Mancuso, Mazdak Mirramezani ha premiato il film con la seguente motivazione: “Per l’originalità degli argomenti, la comparazione di Mondi solo apparentemente lontani, per la rivelazione delle opportunità e delle minacce della biogenetica, per la qualità cinematografica e lo sviluppo dei personaggi”.
Premio SMAT al miglior documentario One Hour assegnato a Activist (Aktivisti) di Petteri Saario (Finlandia 2017, 58’) dalla giuria composta da Samer Angelone, Alessandra Cannito, Sara D’Amario, con la seguente motivazione: “La storia di una giovane donna che cerca di proteggere la sua cittadina in Finlandia è una storia di speranza. Riikka porta l’educazione e l’attivismo in primo piano, mettendo in evidenza una verità importante: l’ambientalismo non è una questione partigiana, ma è una chiamata urgente per tutta l’umanità. Aktivisti è uno splendido ritratto, ed è la prova che indipendentemente dall’età anagrafica, ognuno di noi può fare la differenza”.
Premio CiAl al miglior documentario italiano assegnato a Il Monte delle formiche di Riccardo Palladino (Italia 2017, 63’) dalla giuria composta da Roberto Giovannini, Marino Midena, Thierry Toscan, con la seguente motivazione: “La forza di un racconto scritto dalla natura come solo lei sa fare: il mistero di un giorno che diventa epifania quando l’incontro di migliaia di formiche si unisce al gioco dei bambini in un paesaggio naturale reso sfumato da luci e ombre con una musica cucita addosso alle immagini. Il racconto letterario traspone in una dimensione altra il volo degli insetti che diventa un essere collettivo con il coraggio di accettare il proprio ruolo nel ciclo naturale delle cose”.
Premio del Festival per il miglior cortometraggio assegnato a Ondes noires di Ismaël Joffroy Chandoutis (Francia 2017, 21’) dalla giuria composta dagli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio dell’Università degli studi di Torino, con la seguente motivazione: “La giuria ha voluto premiare questo cortometraggio perché fa riflettere su un tipo di inquinamento spesso ignorato, quello elettromagnetico, mostrando l’impatto che la tecnologia può avere sull’essere umano. Attraverso la testimonianza di persone costrette a isolarsi perché non più in grado di lavorare e vivere la propria vita a causa dell’effetto delle onde oscure, il regista è riuscito a trasmettere con immagini e suoni di grande impatto le incognite legate al ritardo tra l’esposizione e gli effetti di lungo periodo”.
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