Chissà se questo annunciato (al netto dei film in concorso) Leone d’Oro a Nomadland consacrerà definitivamente il talento di Chloé Zhao, rispolverando magari il suo precedente The Rider, film colpevolmente sottovalutato e mal distribuito in Italia. Questa volta il film della Zhao non chiede a persone reali di mettersi in scena per recitare se stessi come in The Rider (o non solo, visto che a interpretare i nomadi ci sono veri nomadi), perché a farla da padrona indiscussa e la bravissima Frances McDormand che ormai non sbaglia un film. In molti la davano per vincitrice della Coppa Volpi, che invece ha portato a casa Vanessa Kirby, che in Pieces of a woman di Kornel Mundruczo, deve affrontare il lutto per la perdita del suo bambino pochi minuti dopo il parto.
La giuria della settantasettesima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, guidata da Cate Blanchett, ha poi assegnato il Premio Speciale a un altro dei film più applauditi al Lido, Cari compagni! di Andrej Konchalovskj, decano del cinema russo; mentre al sorprendente The disciple dell’indiano Chaitanya Taimane va il Premio alla migliore sceneggiatura.
Gli altri due premi importanti, i Leoni d’Argento Gran Premio della Giuria e Miglior Regia, vanno rispettivamente al Messicano Michel Franco per Nuevo orden e al giapponese Kiyoshi Kurosawa per La moglie di una spia.
L’Italia salva la spedizione con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Pierfrancesco Favino, protagonista in Padrenostro di Claudio Noce, ma anche con il premio alla sceneggiatura nella sezione Orizzonti a Piero Castellitto, sceneggiatore e regista de I predatori.
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