Florence (Saoirse Ronan) è una giovane e talentuosa violinista dell’upper-middle class londinese con il sogno di una carriera nella musica da camera. Edward (Billy Howle), un neolaureato in Storia. I giovani si incontrano per caso ad Oxford, ed è amore a prima vista. Nonostante le diverse estrazioni familiari, la loro timida frequentazione giunge presto al matrimonio. L’ouverture cinematografica di Chesil Beach coincide con l’inizio della loro luna di miele nell’omonima località. Questo luogo si trasforma presto nel patibolo della loro relazione. A poche ore dal matrimonio, infatti, esplodono tensioni nella coppia, insicurezze “irrisolvibili”: i giovani scappano dall’hotel come reazione ad un impacciato e fallimentare approccio sessuale. Edward rincorrerà Florence fino all’estremità della spiaggia di Chesil, dove confesserà il proprio imbarazzo. I due mescoleranno, erroneamente, il momentaneo impaccio con il loro destino. Florence infatti, terrorizzata all’idea di dover abbandonare la sua carriera, giustificherà la frigidità e non permetterà ad Edward di amarla, abbandonandolo per il resto della vita.
Siamo nell’Inghilterra del 1962, in una nazione di per sé pudica e governata dalle buone maniere. Sotto testo generale della localizzazione è, purtroppo, la “primitività” di una società che ha la sola colpa di essere generalmente borghese. Che anzi, dovrebbe percepire l’arrivo della rivoluzione giovanile più potente della storia, ma inciampa su se stessa in una superficialità al limite del credibile. Terminata la proiezione, l’unica domanda che ci si pone è la seguente: in che modo questa storia interesserebbe ad un produttore?
Chesil Beach sintetizza lo scatenarsi di una separazione in un litigio senza comunicazione, come se i giovani non avessero nemmeno istinto per risolvere la piccola divergenza. Florence ed Edward, nel futuro, vivranno giorni diversissimi: lei, ovviamente risposata con un musicista e, come desiderato, in carriera; lui, affogato nel rimorso di averla abbandonata.
Ci si chiede se sia mai esistito l’amore, fin da quando entrambe le parti acconsentono all’immediato scioglimento del matrimonio per “mancata consumazione”. La sceneggiatura incrocia i protagonisti, a distanza di anni, ma gli nega una chance di riappacificazione. Florence ed Edward diventano così fantocci di una società rigida e conservatrice che genera individui senza obiettività – caso generalmente impossibile.
Fallimentare è stato quindi incrociare, nella scrittura, degli avvenimenti così impolverati ad un decennio storico energico e rivoluzionario. Estremamente teatrale anche la regia di Dominic Cooke, salvata da una fotografia semplice e dal sapore nordico. L’augurio è che la scrittura del romanzo pluripremiato di Ian McEwan sia stata più ricca e abbia divertito i lettori più degli spettatori.
Giulia Peruzzotti
Chesil Beach – Il segreto di una notte
Regia: Dominic Cooke. Sceneggiatura: Ian McEwan. Fotografia: Sean Bobbitt. Montaggio: Nick Fenton. Musiche: Dan Jones. Interpreti: Saoirse Ronan, Billy Howle, Anne Marie Duff, Lionel Mayhew, Emily Watson, Samuel West. Origine: UK, 2018. Durata: 110′.