Insieme all’Oscar è l’appuntamento intorno a cui ruota l’annata del cinema. Il 78° Festival di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio, ha svelato il programma della selezione ufficiale (anche se qualche titolo sarà aggiunto nelle prossime settimane), dopo aver anticipato nei giorni scorsi la Palma d’oro alla carriera a Robert De Niro.
Sulla carta la selezione si annuncia al solito molto ricca tra grandi nomi, autori immancabili e qualche novità, compresa qualcuna che farà discutere. Per esempio l’inserimento in concorso di Eddington di Ari Aster, il regista di Hereditary, Midsommar e Beau ha paura fin qui non considerato “da festival”. La nuova pellicola, con Joaquin Phoenix ed Emma Stone, è annunciata come una commedia western noir e sarà uno dei maggiori motivi di curiosità della competizione. Al momento sono 18 i titoli in lizza per succedere ad Anora di Sean Baker nell’albo d’oro e la varietà sembra assicurata.

L’Italia è rappresentata da Fuori di Mario Martone, che torna sulla Croisette con la biografia di Goliarda Sapienza interpretata proprio da Valeria Golino che un anno fa portò a Cannes la miniserie L’arte della gioia. Tra gli interpreti anche Matilda De Angelis, Elodie e Corrado Fortuna.
Una grande scommessa sta nel titolo d’apertura fuori concorso, il francese Partir un jour di Amélie Bonnin che secondo il delegato generale del festival Thierry Frémaux ricorda Parole, parole, parole… del grande Alain Resnais. Opera prima senza grandi nomi nel cast, che riprende il cortometraggio omonimo premiato con il Caésar nel 2023.
Per la Palma concorreranno gli amatissimi fratelli Dardenne, presenze fisse del Festival, con Jeunes mères. Tra i nomi affermati spiccano Un simple accident dell’iraniano Jafar Pahani, Two Prosecutors di Sergei Loznitsa, Nouvelle vague di Richard Linklater (che a Berlino ha da poco presentato Blue Moon), The Mastermind di Kelly Reichardt e The Phoenician Scheme di Wes Anderson. Tra i ritorni si fa notare Alpha di Julia Ducournau, che torna dopo la Palma a Titane, mentre assoluta novità per Cannes è Romería della catalana Carla Simón, dopo l’Orso d’oro 2022 con Alcarras – L’ultimo raccolto. Film da tenere d’occhio sono quelli di altri cineasti che si sono già messi in evidenza: il norvegese Valeur sentimentale di Joachim Trier, lo svedese Les Aigles de la République di Tarik Saleh (ricorderete La cospirazione del Cairo), Dossier 137 di Dominik Moll, il brasiliano The Secret Agent di Kleber Mendonça Filho (Aquarius e Bacurau), La Petite dernière dell’attrice Hafsia Herzi, The History of Sound di Oliver Hermanus e Renoir di Chie Hayakawa (la giapponese di Plan 75).
Altro due film italiani sono in gara nella sezione parallela Un certain regard. Il primo è Le città di pianura di Francesco Sossai. Il secondo è Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis con Nadia Tereszkiewicz, Alessandro Borghi e John C. Reilly, un salto di qualità importante per i due registi conosciuti per gli indipendentissimi Il solengo e Re granchio.
Fuori concorso luccica Mission Impossible: The Final Reckoning di Christopher McQuarrie, in uscita italiana il 22 maggio, con l’attesissimo Tom Cruise.
Da menzionare, nelle varie sezioni non competitive, Stories of Surrender di Bono, l’animazione Marcel et Monsieur Pagnol di Sylvain Chomet, Amrun di Fatih Akin, La Disparition de Josef Mengele del russo dissidente Kirill Serebrennikov, Orwell: 2+2=5 dell’haitiano Raoul Peck e La Ola del cileno Sebastián Lelio.
Mancano ancora all’appello il programma della Quinzaine des cineastes e della Semaine de la critique, sempre aperte sia alle scoperte sia ai film di nicchia o curiosi o di grandi autori rimasti esclusi dalla Selezione ufficiale.
Nicola Falcinella