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Buster Keaton – Sherlock Jr.

coverVisto che il 2014 è l’anno in cui cade il centenario dalla nascita di Charlot, vale la pena di ricordare il suo storico rivale sullo schermo, ovvero Buster Keaton. Considerare poi il lavoro di due grandi in termini di rivalità sembra sempre un po’ estremo ed assurdo. Sarebbe forse più opportuno affermare che si tratta di due talenti estremamente diversi e chiudere qui la disputa. Eppure, se nelle nostre considerazioni si riaffaccia alla memoria la differenza di trattamento e di riconoscimento tra Chaplin e Keaton, la parola ‘rivalità’ risorge per collocarsi in questa vicenda con un’accezione nuova. Perché in questa battaglia cinematografica la sconfitta di Buster Keaton, che dopo l’avvento del sonoro ed il deleterio contratto con la Metro – Goldwyn – Mayer vide esaurirsi progressivamente una carriera che avrebbe potuto regalarci ancora molto, diviene anche una sconfitta per i posteri.
Sembra essere questa una delle tante considerazioni che ha spinto Francesco Ballo a dedicare gran parte della sua carriera al cinema di Buster Keaton. È uscito pochi mesi fa il suo nuovo libro Buster Keaton – Sherlock Jr. che rappresenta una sincera ed appassionata dichiarazione d’amore dell’autore nei confronti del piccolo, fulgido gioiello dell’epoca del muto Sherlock Jr. Attraverso un’analisi di un’accuratezza senza precedenti (ed estremamente corposo bisogna aggiungere, considerate le 747 pagine che compongono il volume) scopriamo un Keaton davvero superiore al saltellante e melanconico personaggio al quale siamo abituati. Troviamo piuttosto un regista raffinatissimo, che riesce a progettare ogni singola inquadratura come se si trattasse di una straordinaria opera pittorica. Proprio nella specifica ricerca di tutti i complessi elementi che animano la pellicola, Ballo individua il cuore del suo lavoro. Nel libro compare al_cinemainfatti un precisissimo studio analitico del découpage dell’intero film, accompagnando la descrizione dell’inquadratura con la riproduzione dei principali fotogrammi che la compongono.
Basterebbe già questo a fare del testo di Francesco Ballo un imprescindibile per ogni collezionista di libri di cinema, ma nella lettura delle parti più propriamente saggistiche emerge anche il merito letterario di saper avvincere il lettore nelle caleidoscopiche spire del ricordo di un artista e di un tempo perduto, dentro a suggestioni culturali polivalenti e ad interpretazioni aneddotiche che miscelano arte e tecnica e che invitano a vedere nelle varie opere citate quanto scritto sulla pagina, magari con la prospettiva del nuovo occhio rinascimentale, efficace definizione con la quale Ballo descrive lo sguardo di Keaton.

Il libro è edito da Falsopiano.
747 pagine.
Euro 29,00.

Giulia Colella

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