Come ogni anno la sezione Forum della Berlinale regala sempre delle ottime sorprese. In questa nuova edizione numero 73 a inaugurare la sezione è il nuovo film di Claire Simon. La regista francese, che da anni si fa conoscere nel mondo documentario, realizza un toccante lavoro tutto girato all’interno di un reparto ginecologico di un ospedale parigino.
Il film parte con un’adolescente che è seduta nello studio di un medico, la telecamera la riprende da dietro in modo che rimanga anonima. Racconta al dottore come è rimasta incinta, ora deve decidere cosa fare ed è piena di dubbi, oltre che di informazioni tutt’altro che corrette. Sentiamo la sua angoscia in ogni frase che pronuncia. È il meccanismo dell’osservazione quello che sceglie la Simon, osserva senza intervenire mai, alla maniera del grande documentarista americano Frederick Wiseman.
In questo modo il film accumula storie che ragionano dalla nascita fino alla morte. La scelta di campo è netta, sempre dalla parte dell’umanità e del corpo femminile: si parte da un aborto, si passa poi dalla transizione di genere e si va a raccontare tutti i problemi relativi alla sessualità. La regista francese aggirandosi quasi in punta di piedi, con una delicatezza assoluta, passa dalle scene di un parto alle diagnosi di cancro al seno, dai consulti sull’endometriosi alle terapie ormonali per donne trans.
Il film è davvero impressionante perché riesce a toccare molti temi tabù che non vengono mai raccontati. La Simon raccoglie esperienze che solitamente le donne vivono da sole e ha il pregio di condividerle oltre che di rendere visibili le strutture ospedaliere che operano cercando di diffondere conoscenza. Lo sguardo di Claire Simon è pieno di tenerezza e a poco a poco va a essere sempre più personale, perché verrà coinvolta direttamente in un caso che non vogliamo anticipare. Notre corps è un film umanissimo che racconta a tutti cosa significa vivere un corpo femminile, è un film sulle cose di cui non osiamo parlare e che invece hanno una dimensione sociale e devono essere discusse. È cinema che ragiona con il cuore oltre che essere un pregevole esempio della potenza del cinema documentario.
da Berlino, Claudio Casazza