Das Licht – The Light di Tom Tykwer inaugura giovedì sera la 75° Berlinale, in programma fino al 23 febbraio (www.berlinale.de). Apertura fuori concorso per il ritorno del regista tedesco di Lola corre, Profumo e 3, con un dramma familiare che vede nel cast Lars Eidinger. Venerdì prende il via la competizione per l’Orso d’oro che vede in lizza 19 titolo tra i quali, per la prima volta da molti anni, non figura nessun italiano. Primi lungometraggi a passare sono il cinese Living The Land di Hou Meng e Hot Milk di Rebecca Lenkiewicz con Emma Mackey, Fiona Shaw, Vicky Krieps e Vincent Perez (unica opera prima in gara per gli Orsi) e Dreams di Michel Franco con Jessica Chastain.
Come tradizione non ci sono veri favoriti, ma il pronostico è aperto alle novità. Tra i grandi nomi spiccano l’immancabile coreano Hong Sang-Soo con What Does that Nature Say to You, il texano Richard Linklater con Blue Moon (nel cast Ethan Hawke, Margaret Qualley e Bobby Cannavale) e il romeno Radu Jude con Kontinental ‘25.
In gara ci sono pure Reflet dans un diamant mort – Reflection in a Dead Diamond di Hélène Cattet e Bruno Forzani con Fabio Testi e Maria de Medeiros e il norvegese Dag Johan Haugerud con Dreams (Sex Love), che completa la trilogia iniziata con Sex, premio della giuria ecumenica un anno fa proprio a Berlino, e proseguita con Love, presentato a Venezia.
Ancora in competizione il curioso La Tour de Glace – The Ice Tower di Lucile Hadžihalilović con Marion Cotillard, August Diehl e Gaspar Noé, Girls on Wire della cinese Vivian Qu, Ari di Léonor Serraille e il documentario ucraino Timestamp di Kateryna Gornostai.
L’Orso d’oro alla carriera sarà invece consegnato a Tilda Swinton.
L’Italia è rappresentata in Forum dal documentario Canone effimero di Gianluca e Massimiliano De Serio (di cui ricordiamo Sette opere di misericordia), in aggiunta c’è Paternal Leave, opera prima dell’attrice tedesca Alissa Jung, moglie del nostro Luca Marinelli che è il protagonista al fianco di Juli Grabenhenrich.
Subito venerdì, in Berlinale Special Gala, c’è l’anteprima tedesca di A Complete Unknown di James Mangold con Timothée Chalamet, tra i papabili per gli Oscar. Berlinale Special parte con il tedesco No Beast. No Fierce. di Burhan Qurbani e l’israeliano A Letter to David di Tom Shuval. Ancora nella sezione Mickey 17 di Bong Joon Ho con Robert Pattinson, Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo e The Thing with Feathers di Dylan Southern con Benedict Cumberbatch, Je n’avais que le néant – “Shoah” par Claude Lanzmann (All I Had Was Nothingness) di Guillaume Ribot; Leibniz – Chronik eines verschollenen Bildes di Edgar Reitz e Anatol Schuster con Edgar Selge, Aenne Schwarz, Michael Kranz, Lars Eidinger, Barbara Sukowa.
L’impronta del cambiamento di direzione (la britannica Tricia Tuttle al posto di Carlo Chatrian, ora direttore del Museo di Torino) si vede dalla soppressione del concorso Encounters dedicato a un cinema più sperimentale, rimpiazzato da una sezione interamente dedicata alle opere prime, con 14 lungometraggi, mentre il resto si scoprirà via via.
Nell’affollato Panorama (34 lavori) incuriosiscono il documentario Paul del canadese Denis Côté e Peter Hujar’s Day di Ira Sachs con Ben Wishaw e Rebecca Hall. Da segnalare in Generation Maya, donne-moi un titre – Maya, Give Me a Title di Michel Gondry con Maya Gondry e Pierre Niney.
Gli Orsi saranno annunciati sabato 22 nel corso della cerimonia di premiazione: lo scorso anno vinse “Dahomey” di Mati Diop.
da Berlino, Nicola Falcinella