A First Farewell, vincitore al Festival Internazionale del Cinema di Tokyo, è ambientato nella profonda Cina nord-occidentale, sul suggestivo sfondo di un villaggio circondato da campi di cotone e deserto. La regista Wang Lina dipinge un commovente racconto sull’amicizia e sui valori familiari.
I membri della Giuria Internazionale Generation Kplus alla Berlinale 2019 hanno assegnato a A First Farewell il Gran Premio della Giuria per il Miglior Film con la seguente motivazione:
“Il Gran Premio della Giuria Internazionale Generation Kplus per il miglior lungometraggio va ad una sincera ricerca cinematografica di ciò che significa crescere nella minoranza uigura in Cina. Questo film poetico e intimo offre una rappresentazione dei rapporti in evoluzione tra due famiglie che vivono in una cultura intrappolata tra prospettive tradizionali e moderne. Visivamente arrendevole e profondamente commovente, questo film si interroga su cosa significhi essere vicini, cosa significhi essere distanti e come i giovani protagonisti del film crescano attraverso i loro primi addii.”
https://youtu.be/
Il film è ambientato nel profondo della Cina nord-occidentale, circondato da campi di cotone e deserto, dove si trova il villaggio uiguro che il piccolo Isa chiama casa. Isa Yasan è un ragazzo semplice e gentile della campagna dello Xinjiang. Quando non è a scuola o a lavoro nella fattoria dei suoi genitori, Isa trascorre giornate spensierate con i suoi amici – finché il mondo esterno non inizia a costringerlo a dire un addio dopo l’altro. La malattia di sua madre pone un peso sempre crescente sulla sua famiglia e spinge suo padre a considerare la possibilità di portarla in una casa di ricovero. La migliore amica di Isa, Kalbinur, è una bambina dolce e vivace, ma ottiene cattivi risultati a scuola e sua madre vuole trasferirsi in città per farla concentrare sullo studio. Anche l’agnellino, che i due bambini avevano curato con devozione sin dalla sua nascita tra il vigneto, la foresta di pioppi e il deserto, scompare. Quando l’inverno sarà finito, dovranno imparare a dirsi addio.
@redazione