I racconti di primavera sotto gli effetti del Covid-19 sono carichi di angosce. Se la 70ma Berlinale ha finto d’essere fuori portata dall’infezione virale, difendendo proiezioni e business fino al primo di marzo (data in cui il Coronavirus ha avuto il permesso di entrare in Germania), le importanti manifestazioni che caratterizzano i mesi delle fioriture in Italia pagano invece il conto dell’epidemia che, secondo accreditati storytellers, avrebbe scelto il nostro paese prima di arrivare nel resto del continente, facendoci passare per fessi.
Nell’epoca dell’informazione creativa tutto vale quanto il suo contrario, per cui navighiamo tra le nebbie e godiamo dell’esperienza, limitandoci a prendere atto delle conseguenze della peste: che per la cronaca non fa saltare solo le partite del campionati di calcio (più quelle di Serie A a dire il vero), ma fa slittare manifestazioni importanti, i primi grandi festival italiani dell’anno: il Bergamo Film Meeting e il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, creando con Cannes un intasamento a maggio (sempre che il virus si sciolga ai primi veri caldi di stagione).
“Ci avevamo sperato – riporta il comunicato stampa del BFM – ma visto l’evolversi della situazione siamo costretti a spostare la 38a edizione di Bergamo Film Meeting. Lo facciamo con un sentimento di profonda tristezza, ma anche convinti dell’importanza di rispettare le misure adottate per affrontare l’emergenza sanitaria in corso e tutelare la salute di tutti“. Le date non sono ancora state annunciate per non correre i rischi che invece si assume il COE e la direzione del FESCAAAL: “A causa dell’attuale situazione sanitaria anche il Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina, come molti eventi della città di Milano, della Lombardia e di tutto il nord Italia, subirà un cambio di date. La 30a edizione del FESCAAAL non si terrà più dal 21 al 29 marzo ma si sposterà dal 2 al 10 maggio 2020. Una decisione sofferta e molto ponderata ma inevitabile, per poter offrire al pubblico affezionato un’edizione all’altezza delle aspettative, soprattutto in occasione del 30°anniversario, un traguardo importante che merita di essere celebrato“.
Da Bergamo poi fanno sapere che “Le conseguenze dello spostamento del Festival, che si terrà con tutta probabilità l’ultima settimana di maggio, saranno sicuramente pesanti, soprattutto sul piano economico; molte delle spese già sostenute, ad esempio, non sono rimborsabili, neppure per cause di forza maggiore. Cercheremo, in ogni caso, di rispettare al meglio il programma previsto, salvo le modifiche che si renderanno necessarie, ma non escludiamo anche piccole ma significative sorprese“.
Riflessi dei danni economici che stanno colpendo tutto il settore (tante anche le produzioni sospese e rinviate).
Sul territorio di Varese e provincia le sale chiuse hanno preceduto lo spostamento del Busto Arsizio Film Festival (originariamente a cavallo tra marzo e aprile) e di uno dei più importanti festival internazionali di cortometraggi in Italia: Cortisonici.
Anche in questo caso non è ancora possibile definire delle date precise del concorso, che quest’anno porterà ventisei opere in rappresentanza di 14 nazioni. Si tratta dell’edizione numero 17 nell’anno bisestile (dedicata agli scaramantici).
Come si dice in questi casi stiamo a vedere… seduti a un metro e un millimetro dai nostri vicini: la distanza della sopravvivenza!
Alessandro Leone