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Aspettando l’Oscar: The Pirates! In an adventure with Scientists

Partendo dal presupposto che io sono un fan sfegatato della Aardamn Animations e che che Pirati di Polanski è uno dei mie film preferiti del genere, The Pirates! In an adventure with Scientists (tradotto ahinoi con l’orrido Pirati! Briganti da strapazzo) si merita assolutamente l’Oscar.
Innanzitutto per l’animazione. In un ambiente come quello del cinema d’animazione fare un film in stop motion è sempre una gran cosa. “I film coi pupazzetti”, come li chiama mio padre, che per inciso ho costretto a vedere questo film, dato che me lo sono ritrovato sul divano in una calda serata piratid’agosto in cui lui avrebbe dovuto essere alla cena associativa del circolo camperisti di Cardano, i film in stop motion dicevo, sono qualcosa di grandioso, ti danno ancora quell’idea lì della materia, del feticcio, dell’oggetto da toccare. Voglio dire, ma l’avete vista la barba del protagonista, Capitan Pirata? Sembra cesellata a mano, che manco lo scudo di Achille.
In secondo luogo i personaggi. Era da tempo che non vedevo una ciurma di simpatiche canaglie come questa, Capitan Pirata è assolutamente irresistibile nell’essere un adorabile perdente e in pochi minuti si conquista subito la simpatia del pubblico. I suoi uomini, comandati dal fido Numero Due, sono uno spasso e imperdibile è la scena della Serata del Cosciotto. Inoltre l’aggiunta di un Charles Darwin innamorato di una perfida Regina Vittoria rende questo lungometraggio d’animazione davvero grandioso.
Infine l’intreccio. Non è un film di pirati se non ci sono avventure, donne e tesori. Grande sceneggiatura di Gideon Defoe (che ha scritto anche il libro!!) il quale ci regala un concorso di Pirata dell’Anno (similitudine casuale con la corsa alla statuetta?), dove i più cattivi tra i pirati dei sette mari si sfidano ogni anno per vedere chi è il più ricco. Riesce poi a inserirci la storia del mitico Dodo e per non farci mancare nulla, aggiunge una cospirazione di potenti massoni alla ricerca delle specie in via estinzione di cui cibarsi.
Scoppiettante, irriverente e ben fatto, dove i potenti sono malvagi, i pirati vivono per la libertà e l’amicizia vale più dell’ambizione. Poi se vince l’Oscar io posso pure bullarmi con mio padre! TIE’!

Mattia Coletto

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