E’ morto a novantacinque anni Armando Trovajoli, diplomato pianista al conservatorio di Santa Cecilia a Roma, poi folgorato dal jazz e compositore per il cinema dal 1949 in avanti. Anni – i 50 – incredibilmente fecondi anche per la collaborazione con la Rai, che gli affida un’orchestra di musica leggera e una presenza costante in radio. Contraddistinto da un’estrema versatilità non disdegna di comporre canzoni popolari (chi non ricorda Roma nun fa’ la stupida stasera, per le voci di Manfredi e della Massari, o Aggiungi un posto a tavola cantata da Dorelli), di praticare strade di ricerca più raffinata e, naturalmente, di moltiplicare le collaborazioni con alcuni dei più noti registi italiani: da De Sanctis (Riso amaro) a Lattuada, Emmer, e poi Steno, Comencini, Monicelli, Zeffirelli, De Sica, Mattòli, Risi, Magni, Lupo, Festa Campanile, Lenzi e Di Leo (tanto per farsi un’idea della geografia di generi esplorata dal compositore: dal dramma sociale alla commedia sofisticata al poliziesco all’italiana), naturalmente il sodalizio con Ettore Scola, di cui firma i capolavori.
Qualche titolo infischiandocene della cronologia: La ciociara, C’eravamo tanto amati, Profumo di donna, La mala ordina, Una giornata particolare, Un giorno in pretura, I mostri, Ieri, oggi, domani, Casanova ’70, L’arcidiavolo, Parigi è sempre Parigi, Il vedovo, Dove vai tutta nuda?, In nome del Papa Re.
Può bastare?